Alla fine degli anni ’90 con un gruppo di pionieri della Rete italiana avevamo creato una testata mensile. Si chiamava Web Marketing Tools, noi la chiamavamo WMT, era una bella rivista cartacea, fatta decisamente bene, diretta da Alberto Bregani. La redazione era fatta da un bel giro di esperti dell’Internet italiana. Ogni tanto ci si incontrava nelle riunioni di redazione a Milano. Una volta all’anno ci trovavamo a Les2Alpes per un po’ di giorni. 

A uno di questi incontri vidi un uomo apparentemente giovane con una testa piena di capelli ricci scuri e un paio di occhiali. Vestiva sempre elegante rispetto a noi che eravamo per lo più fra il casual e lo sciamannato deciso. Il ricciolone con gli occhiali mi ricordava una via di mezzo estetica fra Angelo Branduardi e John Lennon. Parlava poco, ma quando parlava diceva cose sagge, anche se tendeva a non mettersi in evidenza. Si chiamava, pardon si chiama, GianRoberto Casaleggio. Aveva appena creato Webegg una delle prime Internet company italiane che poi vendette e ricomprò da Telecom.

L’editrice di WMT si chiamava Pro Sources e pubblicò i primi libri di Casaleggio in cui si parlava di una Rete che avrebbe dominato il futuro della comunicazione, sono nella mia libreria ancora adesso. Casaleggio non era un tipo troppo espansivo, ma era molto lucido, molto analitico nel suo pensiero, aveva il suo carisma. WMT dopo un po’ di anni cessò le sue pubblicazioni, il nostro gruppo di amici redattori si perse un po’ di vista anche se grazie alla Rete in molti siamo ancora amici. E persi le tracce dirette di GianRoberto Casaleggio.

I destini della mia vita mi hanno legato varie volte e in più modi alla città di Genova. Seguendo i fatti sotto la Lanterna un giorno lessi un lancio di agenzia che mi lasciò un po’ interdetto: GianRoberto Casaleggio e Beppe Grillo annunciavano di iniziare una collaborazione. Secondo l’agenzia, Casaleggio si sarebbe occupato della comunicazione del comico genovese. Il primo pensiero istintivo fu: “Ma che ci azzeccano Grillo e Casaleggio? Grillo vulcanico e istintivo con Casaleggio analitico, posato e riflessivo”. Ovviamente al solito non avevo capito molto di quello che sarebbe accaduto nel medio lungo periodo. La storia di questi anni ce lo ha insegnato.

Usciamo dagli aneddoti personali. Da tempo nel Movimento 5 Stelle si parla e si discute del ruolo di Casaleggio, che viene additato da molti osservatori esterni come un’anima grigia immanente al Movimento: una specie di demiurgo nascosto. In effetti non si conoscono pubblicamente gli accordi economici e organizzativi fra Grillo e Casaleggio. Nel Movimento si discute del ruolo di GianRoberto. Si discute come si fa nei contesti democratici.

Conoscendo la lucidità di Casaleggio non posso non pensare che anche lui si stia ponendo il problema. Il Movimento 5 Stelle ha fatto tanta strada utilizzando la Rete, partendo dal basso, dando spazi e ruoli ai cittadini. Rovinare il percorso creato tralasciando di fare chiarezza potrebbe essere un errore. Ma Grillo e Casaleggio lo sanno e troveranno una strada per risolvere il problema.

Articolo Precedente

Sallusti e Formigli, due pesi e due misure

next
Articolo Successivo

Caso Sallusti, ddl fuori tempo alla Camera. Lui attacca: “Politica cialtrona”

next