“Con il professor Tremonti ho cenato, ci siamo visti in montagna. Si potrebbe fare un listone insieme fuori dai partiti. Siamo andati in 36 a sentirlo a Riccione, ma noi siamo autonomi”. Roberto Mezzaroma pensa in grande dopo aver lanciato il comitato dei 500. “ ‘Sti 500 sono una mia invenzione” assicura. Architetto, appartenente a una delle famiglie di palazzinari più importanti della capitale, racconta la sua ricetta per il paese con uno slang condito da incursioni romanesche. Zio di Massimo Mezzaroma, presidente del Siena, e di Marco, sposo dell’ex ministra Mara Carfagna. Estimatore di Marcello Dell’Utri, zio acquisito di Claudio Lotito con il quale ha rimediato una condanna in secondo grado per aggiotaggio, con Licio Gelli ha fondato il Medic, il Movimento per la difesa del crocifisso.

“Bisogna mettersi in ‘paro’. Gli italiani sono fatti così. Bisogna fare un condono e ripartire da zero, poi certezza della pena. Un condono su tutto e per tutti”. Mezzaroma inizia a sognare la sua Italia, a immaginarla pezzo a pezzo ripartendo da un vecchio cavallo di battaglia del duo Berlusconi-Tremonti: il salvacondotto fiscale ed edilizio. Ricette passate? “Dobbiamo crescere, ma noi abbiamo idee nuove siamo avanti agli altri, chi si vuole aggregare noi siamo aperti”. Nonostante lo sforzo di rinnovamento, l’architetto non è nuovo alla politica. Mezzaroma, dal 1994 al 1999, è stato parlamentare europeo per Forza Italia. “Presi 5 mila voti più di Tajani che era il pupillo di Berlusconi, superai le 55 mila preferenze. Poi sono andato via dal partito, non volevo pulire le scarpe a nessuno”.

Ma Mezzaroma ci ricasca. Presiede il Circolo di Roma capitale del partito azzurro con tanto di evento, nel 2004, alla presenza del senatore e ideatore dei circoli del buon governo Marcello Dell’Utri, allora imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. “Il processo è un problema suo e non ne parlo. E’ una persona a cui voglio bene. Non ho mai visto niente e non mi ha mai fatto niente. Non lo sento da un anno e mezzo”. Nel disastro dei partiti, travolti dagli scandali, nascono liste civiche e associazioni. E’ il caso del comitato dei 500, nella home page del sito, un video recita: “ Il comitato dei 500 è partito. Aderisce chi odia rubare, crede nel merito, sogna la libertà, rispetta la gente, chiede giustizia, combatte la povertà, disprezza la burocrazia, detesta le banche…”.

Ma chi sono questi 500? “ C’è di tutto anche generali e magistrati. Abbiamo aperto la sede a Milano, stiamo attenti ad evitare indagati e problemi”. Ma Mezzaroma deve ancora approfondire la conoscenza. “Il segretario regionale lombardo? Si chiama Abbondandolo, mi pare faccia il commercialista. Lo conosco da poco”. La prima novità è la sua candidatura alle prossime regionali. “ Mi sono candidato a presidente del Lazio – spiega l’architetto – se vengo eletto rinuncio allo stipendio, io ho sempre lavorato”.

Dopo gli scandali, lei si presenta con una condanna in secondo grado a 14 mesi? “ Senta un po’, un conto è fregarsi i soldi e ci fanno passare pure da scemi, un conto sono operazioni finanziarie rispetto ad una società fallita con i soldi miei senza guadagnare niente. Comunque dicono che le sentenze si rispettano e io le rispetto”. Condannato per aggiotaggio con il nipote acquisito Claudio Lotito nella compravendita di quote della società Lazio, Mezzaroma aspetta la Cassazione e prega. L’architetto è fervido credente. “ Mi sto battendo per il riconoscimento all’Unesco della croce”. Per salvaguardare il crocifisso, Mezzaroma ha lanciato anche il Medic, ispirato da Licio Gelli. “ Ma quale ispirato? Il commendatore mi chiamò e volle partecipare”. Ma i problemi con la giustizia, le inchieste, le condanne, la P2? “ A me pure se mi chiamava il diavolo gli dicevo di sì. Ci dobbiamo salvare tutti e lui mi è parsa una persona anziana e bisognosa di mettersi in pace nei confronti di Dio”.

La chiesa, il sociale, l’impegno politico, l’avventura alle regionali mentre sogna anche la lista nazionale. Per guidarla, Mezzaroma sfoglia una rosa di nomi. Io ci vedrei bene uno che attrae consensi, tipo Fiorello oppure Giovanni Rana, “ma sarà conosciuto Giovanni Rana?” si chiede. “Con i suo cappelletti, la gente sa chi è”. La ricetta Mezzaroma è servita. Le 3 c per ripartire: condono, croce e cappelletti.

Articolo Precedente

Bpm, Santanchè smentita dalle carte: “Ottenuto credito senza garanzie”

next
Articolo Successivo

Formigoni: “Maroni chiarisca o inizio procedure di voto. Sarò in campo”

next