”Non è colpa mia dove va Formigoni in vacanza. Io ai Caraibi ci sono andato con Daccò. Sono 25 anni che organizzava quelle vacanze, ai Caraibi o alle Maldive. Me le ha pagate lui, quelle vacanze, ma non ero pubblico ufficiale, ero un amico”. Per Antonio Simone, l’ex assessore regionale alla Sanità uscito ieri dal carcere di San Vittore, “non c’è niente di strano nel fatto che una persona abituata a fare quella vacanza con la sua famiglia invitasse di volta in volta altre persone che sono diventate amiche”.

Intervistato da Repubblica, Corriere della Sera e Stampa, Simone si difende. “Io avevo la possibilità di proporre progetti a Formigoni, che conosco da quando avevamo i calzoni corti, e lui è un uomo intelligente e li ha accolti perché ha capito che le mie proposte avrebbero fatto funzionare bene la sanità e avrebbero portato a un risparmio di soldi pubblici”, dice. “Io, poi, ci ho guadagnato come consulente della Maugeri, ma non c’è nulla di illegale perché non è stato sprecato un euro di denaro pubblico”.

“Quando abbiamo iniziato a lavorare per la Maugeri, fatturava 200 milioni di euro. Con il nostro intervento la somma è passata a 350 milioni”, sottolinea Simone. “Abbiamo stabilito una ricompensa di 6 milioni all’anno, di fatto il 2% dei soldi che facevamo incassare con una normale attività di pubbliche relazioni”.

Simone ribadisce la sua innocenza. Quanto a Formigoni, “nonostante sia un mio coimputato posso dire che è innocente come me”. “Mi auguro che Roberto non venga a trovarmi, vista l’attenzione che i pm hanno mostrato su di noi – aggiunge – ma io sono un grande amico di Formigoni da sempre e continuerò ad esserlo”.

Intanto ieri è stato ascoltato dai pm di Milano l’ex assessore alla Cultura – e genero di Daccò – della giunta Formigoni, Massimo Buscemi. I magistrati Laura Pedio e Gaetano Ruta hanno approfondito nel faccia a faccia in particolare l’intercettazione allegata all’inchiesta in cui Formigoni è indagato per corruzione in cui Buscemi dichiara: “Siamo nella merda fino a qua”. Uscendo dalla caserma, l’ex assessore si limita a un “no comment”. 

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