Cinema

Nicoletta Mantovani diventa produttrice. Al Festival di Roma il film con la Ferrari

Un milione di euro di budget, regia di Paolo Franchi, E la chiamano estate si contenderà il Marc'Aurelio d'oro con i film, tra gli altri, di Corsicato e Giovannesi. A Roma l'esordio di Carlo Lucarelli (Prospettive Italia) con L'isola dell'angelo caduto e il documentario Milleunanotte di Marco Santarelli ambientato nel carcere della Dozza di Bologna

di Davide Turrini

S’intitolerà E la chiamano estate, l’esordio come produttrice di Nicoletta Mantovani, vedova di Luciano Pavarotti, ed ex assessore alla Cultura del Comune di Bologna nella sfortunata giunta di Flavio Delbono.

La pellicola, diretta da Paolo Franchi, e costata poco più di un milione di euro, sarà uno dei tre titoli italiani in Concorso al prossimo Festival Internazionale del Cinema di Roma, il primo dell’era Marco Muller, che si svolgerà dal 9 al 17 novembre 2012 nell’Auditorium della capitale.

Un film di lusso, interpretato da due attori di grosso calibro come Isabella Ferrari e l’icona di Lars Von Trier, Jean-Marc Barre, tutto incentrato sul rapporto tra Dino e Anna, una coppia di quarantenni, legata da un amore intenso, ma dalla mancanza di rapporto fisico. Lui, racconta la sinossi del film, “si è sottratto, come se dentro di lui ci fosse una scissione netta e dolorosa tra eros e amore (…) tormentato per non riuscire a vivere con Anna tutte le esperienze di un rapporto d’amore, non è in grado di accettare l’aiuto di nessuno, nemmeno del suo psicologo, e il suo malessere si esplicita in un comportamento estremo che lo porta ad avere compulsivi rapporti sessuali con prostitute”.

La Mantovani dal canto suo sembra aver osato con la società produttrice Pavarotti&Friends nel credere in un’opera non facile, tanto che c’è chi ha percepito una certa preoccupazione riguardo il possibile divieto ai minori di 18 anni che il film potrà far scattare in sede di censura.

Nel Concorso romano Franchi e Mantovani se la dovranno vedere con altri due film italiani (Alì dagli occhi azzurri di Claudio Giovannesi e Il volto di un’altra di Pappi Corsicato) e una serie di autori dal calibro, tra gli altri, di Johnny Too, Mike Takeshi, Walter Hill, Larry Clark, Jacques Doillon e la rivelazione di Cannes 2011, Valerie Donzelli.

Per quanto riguarda invece la presenze di registi emiliano-romagnoli a Roma spicca la presenza, nella sezione Prospettive Italia, di Carlo Lucarelli con il suo esordio alla regia L’isola dell’angelo caduto, film ambientato nel 1925 con trama gialla e protagonista Giampaolo Morelli, alias ispettore Coliandro. Lucarelli se la vedrà con il nuovo film di Pippo Mezzapesa che ha un cameo di Nichi Vendola, e un documentario su Silvio Berlusconi (Io lo conoscevo bene).

Sempre in Prospettive Italia, Milleunanotte, il documentario di Marco Santarelli ambientato nel carcere della Dozza di Bologna e nel penitenziario di Merano. La macchina da presa di Santarelli segue la vita di alcuni carcerati, nell’impossibile e più volte denunciato sovraffollamento della struttura bolognese, in attesa delle risposte alle “domandine” poste alle autorità carcerarie come i dialoghi con l’educatore o il colloquio con i familiari.

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