Berlusconi – che non ha opinioni, ma solo interessi – campa di immunità parlamentare da una ventina d’anni. Esattamente da quando la politica, i politici, gli elettori, gli hanno consentito di trasformare il suo destino privato in questa pubblica calamità che continuiamo a pagare al posto suo. Il Parlamento è il suo rifugio, il suo schermo, la sua impunità.
L’ha persino condivisa a suo vantaggio, regalandola ai vari Previti, Dell’Utri, Berruti, Sciascia, Breancher: crema della sua classe dirigente e dei suoi processi. Per i quali ha ingaggiato una batteria di avvocati che gli presidiano l’aria e le vie di fuga, ma che in cambio hanno preteso, oltre all’onorario, il salvacondotto parlamentare, che consente loro di fare le leggi, disfarle, nutrirsene. Proprio come piace a lui.