Gli uomini della Guardia di finanza passano al setaccio le spese dei Consigli regionali italiani. A oggi, con le ispezioni in Lombardia e nelle Marche, sono dieci le regioni finite nel mirino delle procure. Le ostriche divorate da Batman Fiorito, ex capogruppo del Pdl in Lazio, e le ‘spese pazze’ dei politici col denaro pubblico hanno fatto saltare il tappo e segnato un punto di non ritorno: ormai una Regione su due è stata visitata di recente dagli uomini della Gdf, che vogliono vederci chiaro su come ogni anno vengono spesi decine di milioni di euro di fondi pubblici. Solo oggi i militari delle Fiamme Gialle si sono presentati nelle sedi di Marche e Lombardia e sono tornati in quella del Lazio per la questione del capogruppo Vinzenzo Maruccio. A queste devono aggiungersi le visite dei giorni scorsi nelle sedi di Basilicata, Campania, Sardegna, Sicilia, Emilia Romagna, Piemonte e Molise.

PiemonteLa Guardia di Finanza ha acquisito la documentazione relativa alle spese di tutti i gruppi a partire dal 2008. L’inchiesta dei pm Beconi e Gabetta, è stata innescata da una ‘rivelazione’ fatta dal deputato del Pdl Roberto Rosso a Telelombardia: la settimana bianca di un consigliere venne rimborsata dalla Regione. Il lavoro dei magistrati mira a verificare se ci sono casi di malversazione dei fondi o di irregolarità nella rendicontazione di spese e nelle richieste di rimborso, o di percezione irregolare di benefit.

Lombardia – I militari delle Fiamme Gialle hanno chiesto i rendiconti completi delle spese sostenute dai gruppi Pdl e Lega dal 2008 al 2012. In particolare l’interesse è incentrato sulle spese effettuate da tre consiglieri: Davide Boni (Lega), Franco Nicoli Cristiani e Massimo Buscemi (Pdl). E proprio mentre la Gdf acquisiva i documenti, i carabinieri hanno arrestato l’assessore alla Casa Domenico Zambetti con l’accusa di voto di scambio e concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti l’uomo politico avrebbe comprato 3mila voti (elezioni 2010), pagando 200mila euro a due esponenti della ‘ndrangheta.

Emilia Romagna – L’inchiesta è coassegnata ai pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari, che hanno iniziato ad analizzare gli oltre 400 faldoni di carte prelevati in Regione riguardanti le spese dei gruppi consiliari in questa e nella precedente legislatura. I primi controlli verranno effettuati sulle spese di rappresentanza e su tutte quelle voci che non fanno prettamente riferimento ad attività istituzionali.

Marche – Il procuratore Elisabetta Melotti ha chiesto ai gruppi l’esibizione di documenti relativi alle spese a partire dal 2008. “L’indagine – ha detto – serve ad assicurare un controllo esteso all’attività di tutti i gruppi consiliari, anche per evitare possibili strumentalizzazioni”. L’inchiesta è stata avviata autonomamente dalla procura, anche se nel frattempo sono giunti “due esposti anonimi” e la Regione, secondo quanto riferisce Melotti, “sta offrendo la massima collaborazione”. L’ordine di ispezione riguarda tutta la rendicontazione delle spese dei gruppi consiliari e dei singoli consiglieri a partire dal 2008, compresi i giustificativi delle somme destinate alla convegnistica e i finanzieri hanno chiesto di poter visionare i documenti su supporto informatico o cartaceo. “Quando gli uffici regionali li avranno preparati – spiega uno degli investigatori – passeremo a ritirarli”. Del materiale fanno parte anche le leggi regionali e i regolamenti che disciplinano il funzionamento dei gruppi.

LazioL’inchiesta su Franco Fiorito prende il via dalle segnalazioni fatte dall’allora capogruppo Battistoni. L’accusa ha accertato che sui conti di Fiorito sarebbero stati dirottati almeno 1,3 milioni appartenenti al gruppo, ma le indagini non hanno ancora accertato la reale destinazione di assegni per oltre 800mila euro e di bonifici per circa 600mila euro. Una seconda inchiesta riguarda invece il capogruppo dell’Idv alla Pisana Vincenzo Salvatore Maruccio, anche lui indagato per peculato. I pm gli contestano assegni, prelievi in contanti e bonifici dai conti del gruppo in suo favore senza motivazioni o con motivazioni generiche, per un totale di oltre 500mila euro.

Molise – Ad aprire un’indagine conoscitiva è stato il pm Nicola D’Angelo, che ha chiesto alla Gdf di acquisire le spese dei gruppi – che costano 2 milioni all’anno – dal 2009 al 2012.

Campania – Le indagini interessano il periodo 2008-2012: la Gdf ha acquisito i bilanci del quinquennio su mandato del procuratore aggiunto Greco e del pm Novelli che ipotizzano il reato di peculato per eventuali sprechi addebitabili agli attuali consiglieri ma anche per l’attività degli esponenti della precedente assemblea. L’unico indagato, al momento, è Ugo De Flaviis (Udeur), per un presunto episodio illecito emerso nell’ambito di una diversa inchiesta. Dal 2008, hanno calcolato i pm, i consiglieri hanno ricevuto oltre 17 milioni.

Basilicata – L’indagine sulle spese dei consiglieri della legislatura precedente fu aperta nel 2009 e riguarda i rimborsi chilometrici. Quattro gli indagati rinviati a giudizio con le accuse di falso e truffa: il presidente dell’assemblea Prospero De Franchi (Federazione popolari di centro), i 2 vicepresidenti Franco Mattia (Pdl) e Giacomo Nardiello (Pdci), e Franco Mollica (Centro popolare). L’accusa è che i quattro abbiano percepito i rimborsi indebitamente perché, in realtà, risiedevano a Potenza e non nei comuni dichiarati. Mollica, con l’Mpa, e Mattia, con il Pdl, sono stati rieletti nel 2010.

Sicilia – A coordinare l’inchiesta sull’utilizzo dei fondi da parte dell’Ars, al momento solo un’indagine conoscitiva, è il procuratore aggiunto Leonardo Agueci. Quest’anno l’Ars ha versato ai gruppi 12,65 milioni: la fetta più consistente è andata al Pd, che avrebbe incassato circa 2,5 milioni; circa 1,9 milioni il Pdl, 700 mila euro Fli e Grande Sud, qualcosa in più l’Udc. Una seconda indagine è invece stata aperta dalla procura di Catania e riguarda le spese dei gruppi della Provincia, in particolare i rimborsi chilometrici e quelli per le assenze.

Sardegna – Rischiano di andare a processo 20 consiglieri per le spese del Misto nella legislatura 2004-08. A 17 di loro (il Gup deciderà il 24 ottobre) è contestato il peculato: parte del denaro sarebbe stato utilizzato per spese personali: auto e vestiti, bollette, viaggi e cene. Per altri 2 consiglieri il Gup deciderà il 15 novembre, mentre per l’ex assessore (ora senatore Pdl) Silvestro Ladu il processo si terrà il 5 novembre: con i soldi del gruppo avrebbe fatto riparare l’auto della moglie. In totale gli contestano spese illegittime per 253 mila euro.

In data 29 luglio 2019, il Gip di Napoli, accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura, ha disposto l’archiviazione del procedimento nei confronti del dott. Ugo de Flaviis.

Articolo Precedente

Legge di stabilità, Camusso: “Il più grande licenziamento di massa da 3 anni”

next
Articolo Successivo

Marchionne attacca Renzi e Firenze: “E’ sindaco di una piccola, povera città”

next