Erario ricco grazie a controlli fiscali che rasentano ormai la perfezione: nel 2011 – stando ai dati forniti dal Tesoro in una relazione consegnata al Parlamento – sono state accertate maggiori imposte evase per ben 30 miliardi. In cassa sono finiti 12,7 miliardi (1,7 in più rispetto al 2010) e questo grazie anche ai controlli che – sempre stando ai dati del Tesoro – ci hanno “preso” nel 95% dei casi con punte del 100 per cento. Insomma l’attività di controllo e recupero va bene tanto che – segnalano da via XX Settembre – nel giro di 5 anni (dal 2007) la cifra riportata a casa è sostanzialmente raddoppiata.

Aldilà dei numeri del recupero il “panorama” fiscale appare abbastanza immutato. E a conferma della sostanziale “stagnazione” della situazione c’è la conferma dei dati della Guardia di Finanza. Nonostante i controlli complessivi a tappeto (oltre 750mila) esistono ancora gli evasori totali, cioè soggetti totalmente sconosciuti al fisco. E sono sempre, più o meno, negli stessi settori: “alberghi e ristoranti” (29% dei casi) e “commercio all’ingrosso e al dettaglio” (20%). E anche il lavoro nero non conosce sosta: sempre nel 2011 sono stati scoperti 5.420 datori di lavoro che impiegavano 26.474 lavoratori irregolari o in nero.

Tra i poco fedeli da segnalare anche che appena il 2% dei controlli 2011 ha riguardato i grandi contribuenti e le imprese di medie dimensioni: la maggior imposta accertata per tali categorie, pari a 13,3 miliardi di euro e rappresenta poco meno della metà, il 44% del totale. Il numero complessivo degli accertamenti fiscali è rimasto più o meno invariato nel 2011 (756.186 controlli) ma è aumentata la maggior imposta accertata: 30,8 miliardi, cioè il 9,3% in più. Merito appunto anche dell’“elevato livello di positività dei controlli eseguiti, pari al 95% del totale”. Insomma con il contrasto all’evasione sono stati recuperati 12,7 miliardi (sia attraverso iscrizioni a ruolo di tributi definitivamente accertati sia attraverso l’adempimento spontaneo dei contribuenti). Si tratta di un incremento del 15,5% rispetto all’anno precedente (11 miliardi).

Infine il fisco con il bisturi: i controlli fiscali sono stati positivi al 100%. Quelli più precisi sono gli Accertamenti di atti e dichiarazioni soggetti a registrazione (100 su 100). I meno “mirati” gli Accertamenti parziali automatizzati, comunque al 91%.

Articolo Precedente

Tasse, anche Fornero chiude ai tagli: “Bisogna sferzare il mercato del lavoro”

next
Articolo Successivo

Il bello e il brutto di Crescita 2.0

next