Sono tutti morti i 18 bambini che ieri erano stati sepolti da una frana che ha colpito la loro scuola elementare. Lo riferisce l’agenzia Nuova Cina. Ritrovato l’uomo disperso, mentre un altro resta gravemente ferito. Ieri erano stati recuperati i corpi di 9 piccoli nelle prime luci dell’alba, poi altri 7, e poco fa i loro compagni. 

I soccorritori hanno lavorato tutta la notte per tentare di portare in salvo i bambini rimasti sepolti nelle macerie della loro scuola, anche se le speranze di trovarli vivi erano davvero poche. La scuola di Zhenhe, piccolo villaggio della provincia sud occidentale dello Yunnan, ieri mattina alle 8 era stata sepolta da una frana di oltre 160.000 metri cubi di fango e altri detriti venuti giù dalla montagna a causa delle copiose piogge dei giorni scorsi. Insieme alla scuola sono state sepolte anche alcune abitazioni vicine, i cui occupanti però erano riusciti a scappare. In quel momento nella scuola c’erano i 18 alunni ed un adulto, arrivati un’ora prima dell’inizio delle lezioni. In realtà questa settimana le scuole di tutto la Cina sono chiuse per le festività di mezzo autunno e per la ricorrenza della nascita della repubblica popolare cinese. Ma la zona nella quale si trovava la scuola, lo scorso 7 settembre era stata interessata da un forte terremoto che ha lasciato 81 morti ed oltre 800 feriti, oltre a 200.000 senzatetto. Per questo motivo le autorità avevano deciso di far recuperare i giorni di scuola persi a causa del sisma ai bambini in questa settimana. Così i piccoli della scuola elementare Shangba si trovavano nell’istituto della Tiantou, l’edificio di un piano sepolto ieri, dal momento che il sisma aveva distrutto la loro scuola di un piano. 

Adesso nel mirino finisce il sistema scolastico cinese, altamente competitivo e iper-stressante. I bambini erano stati spostati da un’altra scuola, gravemente danneggiata da un paio di terremoti avvenuti nella zona a settembre; e dovevano camminare per ore su sentieri fangosi e impervi per arrivare alla meta. Come molte altre scuole, case e strutture nella povera e aspra regione, al confine tra le province di Guinzhou e Yunnan, l’edificio travolto dal disastro era situato alla base di un ripido pendio, in una profonda vallata.

La zona montagnosa della Cina sud-occidentale è spesso soggetta a frane, un pericolo aggravato dall’attivita’ sismica costante. Il terremoto del Sichuan del 2008, che uccise piu’ di 80mila persone, innesco’ frane gigantesche che hanno lasciato interi versanti sfregiati. Molte scuole vennero travolte nel disastro e all’epoca ci furono accuse pesanti alla pubblica amministrazione corrotta che avrebbe favorito la costruzione scadente degli edifici. Ai Weiwei, l’architetto dissidente a cui il regime nei giorni scorsi ha sbarrato la factory artistica, ha addirittura realizzato un’installazione audio con i nomi dei 5mila bambini scomparsi nel crollo delle scuole; un’opera, invisa al partito, che è una delle iniziative che hanno reso l’archistar una delle voci più critiche del governo di Pechino. L’opinione pubblica è agguerrita: sotto accusa sono le autorità per i frequenti episodi di speculazione edilizia e corruzione che hanno portato alla costruzione di edifici scadenti. Ai genitori dei bambini andranno, secondo i media, 20mila yuan ciascuno (circa 3.200 dollari). 

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