La Villa al Circeo e l’appartamentino in Costa Azzurra. Con i fondi del Pdl Franco Fiorito, l’ex capogruppo regionale del Lazio arrestato per peculato, forse si stava comprando anche una casa da 70 metri quadrati a Mentone (Francia). C’è anche questa considerazione nell’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip di Roma Stefano Aprile, in cui si evidenziano le esigenze cautelari che hanno portato l’ex sindaco di Anagni a Regina Coeli.

Nel corso dell’interrogatorio del 19 settembre, durato sette ore, rispondendo alle domande preliminari Fiorito aveva dichiarato di essere proprietario di diverse case a Roma, Anagni e Piglio (Frosinone); San Felice Circeo (Latina); Tenerife in Spagna-Tenerife.  Alla domanda del pubblico ministero su uno degli oltre 190 bonifici che gli vengono contestati l’ex capogruppo Pdl aveva risposto: “Riferisco che si tratta del bonifico erogato direttamente sul conto corrente del notaio Fontaine come anticipo per l’acquisto di un appartamento di 70 mq in Francia. Il bonifico era collegato ad un preliminare che, ove necessario, sono in grado di fornire, condizionato all’erogazione di un mutuo da parte del Credit du nord di Mentone. Ricordo adesso – aveva dichiarato Fiorito – di essere titolare di un ulteriore conto, presso quest’ultimo intermediario, rispetto a quelli sopra indicati. Non essendomi stato erogato mutuo, si è avverata la condizione risolutiva del contratto preliminare. Qualche giorno fa il notaio mi ha chiesto l’indicazione di un conto o ve restituirmi la citata somma”. 

Tra i bonifici esteri gli investigatori ne hanno segnalati anche alcuni, per circa 30 mila euro, a favore di una donna francese Mireille Rejour Lucy con causale “collaborazione”. Lo stesso Fiorito ha raccontato che la donna “è l’ex compagna del padre” e ha ammesso che i soldi sono partiti dal conto intestato al gruppo consiliare: “Preciso che tali importi sono stati erogati a fronte di una collaborazione che è consistita nel supporto di segreteria prestato alla mia persona presso i miei uffici del consiglio regionale e la sede del partito sia in Anagni che in Frosinone. Preciso che la medesima interloquiva soltanto con me”. Dai primi accertamenti però come sottolinea il gip nell’ordinanza la donna “non è stata mai conosciuta da nessuno come collaboratrice di Fiorito”

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