Vivo un rapporto a distanza da tre anni: abito a Lecce, il mio compagno in Toscana, (preferisco essere vaga per le cose che riguardano lui). Facciamo di tutto per vederci, ma lui spesso nei week end ha i suoi due figli che sono nati da un rapporto chiuso da 4 anni e vivono con la madre mentre io non ho niente: né lui e né bambini di cui occuparmi. Il nodo è questo: io ho quasi 40 anni e vorrei non avere un rapporto per cui riusciamo a vederci soltanto un giorno a settimana, quando va bene. Capisco che ogni persona sana di mente mollerebbe tutto e scapperebbe a gambe levate. D’altronde io sarò sempre seconda, lo sapevo quando ho conosciuto questo uomo e lo so ora, dopo 3 anni. Ma quando l’ho incontrato erano anni che non frequentavo una persona che davvero mi piacesse. Con cui parlare per tutta la notte sdraiata nel letto di tutto quello che ti viene in mente. Uno con cui è bello fare tutto, andare in vacanza o stare sul divano a guardare la tv, leggere i suoi stessi libri, persino fare la spesa…una persona con cui farei un figlio. A proposito: lui non esclude questa possibilità, fare un figlio con me, anzi. Ma come faccio a pensare di mettere su famiglia con un uomo con cui ho un rapporto di questo tipo? Non conosco nemmeno i suoi due figli perché la sua ex non vuole assolutamente che io li frequenti: che rapporto dovrebbe avere mio figlio con due fratelli che nemmeno conoscerà non so per quanto tempo? Eppure lui dice di amarmi, anzi so che mi ama e mi chiede di andare a vivere nella sua città (lui a parte i figli ovviamente! – ha un lavoro che lo lega lì: impossibile pensare di andar via. Per me effettivamente potrebbe essere meno impossibile, ma molto faticoso). Sono disperata, mi sto davvero “spaccando” la testa, non voglio perderlo ma ho troppa paura del futuro con lui: un consiglio che non sia di parte come può esserlo quello di un’amica cara e da una persona che stimo come tenon mi farebbe male. Grazie e spero che risponderai a questa lettera (Lavi72)

Cara Lavi, perdona la franchezza, ma nella tua lettera mi sembra di intravedere un eccessivo pessimismo, una certa tendenza a fasciarsi la testa prima del tempo e anche un po’ di egoismo e confusione. I rapporti a distanza possono essere tanto stimolanti quanto logoranti (stavolta parlo per esperienza vissuta) ma, a parte il fatto che starete arricchendo Trenitalia, Autostrade italiane e diverse compagnie aeree, non mi sembra che sia tutto così terribile. Lui ti ama, è l’uomo che hai aspettato per tutta la vita, ti chiede di andare a vivere da lui, vuole fare un figlio con te nonostante ne abbia altri due: qual è il problema? Niente è gratis, ma se davvero lo vuoi e se davvero non ti è impossibile, fai le valigie e ricomincia da lì, metti radici, costruisci con lui la vostra nuova vita e vedrai che, con un po’ di tempo, ci sarà spazio per te anche nella sua “vecchia vita”, quella dove adesso ti senti seconda (e, scusa, ma anche qui mi sembra tutto “giustificabile”: cosa dovrebbe fare, in una situazione come questa, non vedere i suoi figli quando gli è concesso per stare con te? Sei tu quella meno vincolata e quindi, secondo me, tu quella che deve cercare di aiutarlo nella gestione del vostro tempo insieme). Certo, da parte sua, lui dovrà affrontare – e anche presto – la situazione con l’ex moglie e concederti un graduale avvicinamento ai suoi bambini, nei confronti dei quali, comunque, eviterei qualsiasi atteggiamento ostile, seppur involontario (ad esempio: quel tuo “a parte i figli, ovviamente!” trasuda acidità). Ma la domanda è: sei sicura di voler davvero stare con questa persona in una situazione di “normalità” o, in fondo, in fondo, un po’ ti piace poterti lamentare del vostro rapporto “a distanza”? Fossi in te io non avrei paura del futuro con lui, avrei paura delle mie paure. T’abbraccio.

Ciao Nina, mi chiamo Clarissa e ho 33 anni. E’ la prima volta che scrivo a un sito e anche ora, non ti nego, ci ho pensato molto prima di farlo. Ma poi mi sono convinta. Ho visto quasi tutte le puntate del tuo programma e sinceramente (ne parlavo anche con le mie amiche e siamo tutte d’accordo) può piacere o meno ma senz’altro è altamente educativo. Quindi eccomi qui. Il mio problema è questo. Convivo con il mio uomo da quasi 5 anni. Abbiamo uno splendido rapporto ma i periodi di sesso con lui sono molto altalenanti. Passiamo periodi anche lunghi in cui facciamo l’amore anche più volte algiorno, a periodi (che durano anche tre mesi) in cui lui non solo non prende l’iniziativa è visibilmente poco propenso. E, ovviamente, questo blocca anche me. Sai cos’è Nina? Per me questi giorni/mesi di astinenza non sono un grandissimo problema ma non riesco a capire perché arrivano. E non avere una spiegazione (lui è muto!) mi accende campanelli d’allarme che mi fanno vivere molto male, e diventare anche nervosa con lui. Grazie Nina e spero che il tuo programma ricominci presto! (Clarissa)

Cara Clarissa, sono sempre felice quando mi confermano che Sex Education Show ha risposto alla sua missione più nobile, quella educativa. Ovviamente non sottolineerò mai abbastanza che per quella parte del programma è stata necessaria la collaborazione con ginecologi, urologi, psicoterapeuti e sessuologi: io ci ho messo la mia esperienza giornalistica (e molto cazzeggio), loro le conoscenze mediche e scientifiche. Tornando a te: mi tocca essere molto diretta. Scrivi due cose che si contraddicono: “Questi periodi non sono un grandissimo problema” e, subito dopo “non avere una spiegazione mi accende campanelli d’allarme che mi fanno vivere molto male”. Immagino che tu, incosciamente, lo faccia per giustificare questo tuo normalissimo disagio però c’è una cosa che non mi è chiara: il fatto che tu sia in attesa di una spiegazione/risposta significa che hai giustamente tentato di affrontare la questione con il tuo compagno o, come mi sembra di intuire, stai aspettando che “il muto” un giorno si svegli e spontaneamente “confessi” i motivi per i quali ti costringe a questa astinenza sessuale? La tua priorità dovrebbe essere questa: togliere la testa da sotto la sabbia e aprire un dialogo sincero e senza sconti con lui, anche rischiando di sentirti dire “non ti desidero più come prima”.

Stare insieme è anche fatica, “lavoro” quotidiano e mantenere una buona intesa sessuale è parte fondamentale del meccanismo: spesso però, specie nei rapporti di lungo corso, ci si dimentica quanto sia importante parlare con l’altro, andargli incontro, comprendere che è fisiologico che ci siano dei periodi in cui uno è particolarmente stressato e distratto e, senza ansie e sospetti prematuri, sarebbe auspicabile cercare insieme dei nuovi stimoli. Tocca anche a te risvegliare la sua attenzione, giocare a sedurlo o anche sdrammatizzare un po’, ridere su questi momentanei stop al sesso. E, nel caso in cui i metodi fai da te non dovessero avere successo, ricorrere alla terapia di coppia con un medico è, secondo me, la soluzione più giusta se entrambi siete motivati (ma molti si vergognano anche solo ad ammettere di averne bisogno). Hai 33 anni, non 85: un po’ presto per la pace dei sensi!

Certo bisognerebbe anche valutare – ma questo non riesco a capirlo dalla tua lettera – se questi periodi di cui parli ci sono sempre stati nel vostro rapporto o se sono una novità degli ultimi tempi. Se così fosse e se i periodi stessero diventando sempre più frequenti, se avessi tentato di comunicare il tuo malessere e il tuo dispiacere e avessi ottenuto solo silenzi o scuse varie ed eventuali, insomma se avessi già seguito le regole del “manuale di sopravvivenza alla noia e all’abitudine nei rapporti d’amore”, allora sì… campanello d’allarme! E’ crudele e banale, ma purtroppo il detto “gallina che non becca ha già beccato”, spesso nel sesso trova la sua massima conferma. Buona fortuna Clarissa (e buon sesso, spero)!