Troppo spesso in passato nell’Unione europea “abbiamo disatteso le promesse”, come quella di diventare la realtà economicamente più dinamica entro la fine del decennio scorso, proposito “chiaramente non mantenuto”. Il mea culpa è della cancelliera Angela Merkel, che è intervenuta a Berlino, durante il suo intervento alla conferenza annuale degli industriali tedeschi. Nel suo discorso, la cancelliera tedesca ha toccato molti temi caldi della crisi. La supervisione delle banche europee “va rafforzata”, ha affermato, ma è “prematuro” parlare di ricapitalizzazione diretta della banche dell’Eurozona tramite il meccanismo salva-stati, prima di aver avviato un robusto organismo di supervisione. Secondo la Merkel il deficit della Germania nel 2012 si avvicinerà allo 0,9% del Pil e il paese dovrà rafforzare la domanda interna.

Merkel ha poi ribadito la sua opposizione a una mutualizzazione del debito pubblico dei paesi Ue come soluzione alla crisi dell’eurozona: “I controlli e la responsabilità dovrebbero essere direttamente collegati” e “sarà necessaria molta pazienza per superare la crisi”. Detto questo, ha continuato, la Germania “non può sganciarsidallo sviluppo economico dell’Europa”, anche perché “l’export tedesco è destinato per il 40% all’eurozona e per il 60% all’Unione europea”.

Oggi la cancelliera incontra, sempre a Berlino, il presidente della Bce Mario Draghi per discutere sull’incremento del fondo salva-stati. 

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