Sarà anche la “scienza che prima faridere e poi pensare”, ma mai come quest’anno molte delle ricerche insignite la scorsa notte dei premi Ig Nobel (che riconoscono gli studi improbabili se non strampalate, ndr) sarebbero potute venire in mente a chiunque: tra gli studi celebrati dalla rivista Annals of Improbable research c’è lo strumento contro chi straparla, ma anche lo studio del movimento delle tazze di caffè, o quello dei capelli raccolti a coda di cavallo.

Anche quest’anno la cerimonia ospitata dall’università di Harvard è stata l’occasione per molti scienziati, a partire da cinque premi Nobel veri, di tornare un pò bambini, fra lanci di aeroplanini di carta e una mini-opera lirica sull’universo. Anche i premiati non si sono affatto offesi: “Vincere un Ig Nobel è sempre stato uno dei miei sogni – ha dichiarato Kazutaka Kurihara, uno degli inventori della macchina contro i discorsi, mentre per Rouslan Krechetnikov dell’università di Santa Barbara, premiato per lo studio del moto del caffè in tazza quando si gira per l’ufficio, “Questo è il modo giusto di vedere la scienza, con un pò di divertimento”.

Lo Speech Jammer, il dispositivo ideato da Kurihara, una volta puntata contro il ”chiacchierone” rispedisce al mittente le sue stesse parole con una frazione di secondo di ritardo, rendendo impossibile continuare a parlare. Fra le ricerche ispirate alla vita di tutti i giorni anche quella vincitrice del premio per la fisica, della prestigiosa università di Cambridge, sulla matematica insita nel movimento dei capelli quando vengono raccolti in una coda di cavallo. Anche i ricercatori della Erasmus University Rotterdam si sono ispirati alla realtà: il premio per la psicologia è andato al loro studio sul fatto che se ci si inclina a sinistra la Tour Eiffel sembra più piccola. Di grande utilità le linee guida pubblicate sul World Journal of Gastroenterology dal ricercatore francese Emmanuel Ben-Soussan, premiate con l’Ig Nobel per la medicina, che spiegano come effettuare una colonscopia senza far esplodere il paziente, e anche la ricerca premiata per la chimica sul perché in un paesino della Svezia ad alcuni abitanti vengono i capelli verdi. Si deve invece alla Emory University di Atlanta lo studio, premiato per l’anatomia, sul fatto che gli scimpanzè sono in grado di distinguere i propri simili guardando foto dei loro fondoschiena. Più serio il premio alle neuroscienze, andato a un gruppo che ha dimostrato che con gli strumenti giusti si può trovare attività cerebrale anche nei salmoni morti. Particolarmente ispirati anche i premi non scientifici, come quello per la Pace andato alla compagnia olandese Skn, che produce diamanti dalle vecchie munizioni dell’Unione Sovietica, o per la letteratura: “Il premio – spiegano le motivazioni – va al General Accountability Office degli Usa, per aver prodotto un rapporto sui rapporti che parlano di rapporti che raccomanda la preparazione di un rapporto sui rapporti sui rapporti che parlano di rapporti”.

Quest’anno nessun premio è andato all’Italia ma c’è sempre speranza per il futuro, come ha ricordato Marc Abrahams, l’ideatore dei premi: “Se non avete vinto l’Ig Nobel stanotte, ma soprattutto se l’avete vinto – è la frase che chiude ogni cerimonia – vi auguro una fortuna migliore l’anno prossimo”.

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