Restare o partire? Rimanere o tornare? Soccombere alla gerontocrazia, al clientelismo e all’arrivismo? Oppure reagire con tutte le forze? Il vicedirettore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, ne discuterà mercoledì prossimo alla Soas di Londra, la School of oriental and african studies. E ne parlerà con alcuni cervelli in fuga, rigorosamente italiani, che sono andati a studiare nelle università britanniche. Così, alle 14.30, Travaglio cercherà di indagare su quale sia la migliore opzione nelle mani dei tanti ragazzi che hanno deciso di abbandonare il Belpaese. “Should I stay or should I go now?” è il titolo dell’incontro, che si terrà lo stesso giorno in cui il giornalista presenterà la prima londinese del suo spettacolo “Anestesia totale”. Alle otto e mezza di sera, alla Union Chapel nel quartiere di Islington, Travaglio salirà sul nudo palco insieme all’attrice Isabella Ferrari, accompagnato da un violinista. Lui parlerà di un futuro che nasce sulle rovine dell’impero politico di Silvio Berlusconi, lei leggerà alcuni brani tratti dal lavoro di Indro Montanelli. “Il primo spettacolo dell’era post-berlusconiana”, così è stato definito.

All’incontro con gli studenti, nel primo pomeriggio, saranno presenti soprattutto quelli di Fonderia Oxford e del Mu*Sa Uk, Multicultural italian students associations, un gruppo fondato nel 2011 a Londra e che ora raggruppa giovani di undici diverse università britanniche, dal King’s College all’Università di Oxford, da quella di Manchester alla London School of Economics. Obiettivo dell’associazione è promuovere la cultura e la società italiana in un modo “intelligente e innovativo, sfidando continuamente gli stereotipi che la descrivono in declino”, dicono dal Mu*Sa. Conferenze, mostre, gare, festival musicali e cinematografici, eventi di networking e altro. E ora, appunto, anche l’incontro con Marco Travaglio, che promette il pienone. Per prenotarsi, bisogna collegarsi a questo link  http://tinyurl.com/9y4q872 e sperare di trovare un posto. 

Gli studenti italo-britannici, intanto, si aspettano chiaramente che Travaglio parli anche del loro futuro e di quello che li aspetta se e quando torneranno in Italia. L’emigrazione verso il Regno Unito è in forte crescita, spesso non qualificata ma, in numeri sempre più consistenti, anche qualificatissima. Giovani laureati che cercano una specializzazione oppure studenti universitari di primo pelo, che studiano le materie più disparate. Perché la capitale britannica, ormai, non è più solo il tempio della finanza e le opportunità si presentano in molteplici campi e settori. Alla Soas, dove si terrà l’incontro, studiano circa 1.700 italiani, che si specializzano in studi asiatici e africani. La cooperazione internazionale è uno dei principali sbocchi di chi esce con una laurea in questa università a due passi dalla stazione di King’s Cross e dal British Museum. Ma Travaglio si rivolgerà sicuramente a ogni futuro professionista, che un giorno potrà decidere, perché no, di tornare in Italia per migliorare il Paese. L’appuntamento è per mercoledì 26 settembre, alle 14.30, al Lecture Theatre V111 della Soas, in Vernon Square, Penton Rise, Londra WC1X 9EW. Poi, di sera, tutti a teatro.

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