“Il singolo ha un immenso potere”, esordisce la pasionaria Elisa Bacciotti, responsabile delle campagne Oxfam per l’Italia. “E’ un dato di fatto che nel mondo siano le donne a decidere cosa mettere a tavola e come nutrire la famiglia. Sono loro a controllare il 65% della spesa annuale del consumo mondiale. Un potere che, se ben gestito, può contribuire realmente a modificare il menù quotidiano globale, livellando, almeno in parte le spaventose sperequazioni alimentari di oggi”.

Ogni giorno una persona su sette, nel mondo, rischia di morire di fame. E ancora più stridente appare il confronto con gli Stati Uniti dove la lotta all’obesità, soprattutto infantile, continua a essere il chiodo fisso di Michelle Obama. Per riprendere il filo rosso della prima puntata un miliardo di persone lottano duramente per sopravvivere.

Alla voce “ridurre i rifiuti alimentari, risparmiando una mela al giorno” dell’ultimo rapporto, clima estremo. Prezzi estremi, strabuzzo. Una mela su sei finisce nella spazzatura, un numero pari a circa 5,3 miliardi di mele ogni anno, che se messe in fila farebbero il giro della Terra 9 volte! I gas a effetto serra prodotti per coltivazione, commercio e decomposizione di queste mele equivalgono alle emissioni del consumo di 10 milioni di barili di petrolio. Acquistare solo le mele di cui abbiamo bisogno e conservarle nel frigo sarà sufficiente a ridurre sensibilmente questo orribile scialo. Comprare, dunque, solo quello che ci serve adesso. E questo vale non solo per le mele. 

Quello che mangiamo vale oro, ma spesso ce ne dimentichiamo. Tonnellate di alimenti finiscono nella pattumiera, per colpa di acquisti affrettati, errori di conservazione e sprechi in cucina. Ogni anno si gettano, mediamente, 27 chili di alimenti a testa. E 454 euro sono il costo che ogni famiglia in un anno sopporta per alimenti che non consuma e che poi finiscono nell’immondizia. 

Oxfam sostiene che se si consumasse meno carne ( a favore magari di fagioli e lenticchie o altri vegetali proteici)  in paesi come il Brasile, Gran Bretagna, Spagna e Stati Uniti, le emissioni di gas a effetto serra  evitate  equivarrebbero a 3,7 milioni di automobili in meno sulla strada. Se si acquistasse solo cibo di stagione tanta energia non verrebbe sprecata nel coltivare alimenti nel posto sbagliato al momento dell’anno. Possiamo risparmiare energia e ridurre le emissioni a effetto serra mangiando  prodotti di stagione, ancor meglio se delle nostre parti.

“Mentre le emissioni continuano ad aumentare, le condizioni meteorologiche estreme negli Stati Uniti e altrove sono un preavviso di come sarà il nostro sistema alimentare in un mondo surriscaldato. Il nostro pianeta si sta dirigendo verso un riscaldamento globale medio di 2,5-5° C. Alla luce di queste previsioni il futuro per la malnutrizione di milioni di persone sul nostro pianeta è tutt’altro che roseo”, spiega Bacciotti. Anche in cucina si fanno danni senza rendersene conto. Mettere un coperchio sulla pentola può ridurre la quantità di energia usata fino al 70%.  O  basta evitare di mettere nel frigorifero le verdure più acerbe vicino a quelle mature per impedirne il deterioramento. “Anche quello che facciamo al supermercato o in cucina conta molto”, conclude. Piccoli gesti che, se fatti da un numero sempre crescente di persone sposterebbero enormi meccanismi produttivi ed economico/geografici. 

Farli costa davvero poco. Come mandare un sms al 45503 per un futuro senza fame.
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