Potrebbe essere il capitano della Lazio Stefano Mauri il giocatore su cui la Procura di Berna ha aperto un’inchiesta per il reato di riciclaggio. Sotto la lente degli investigatori elvetici – che con una rogatoria hanno chiesto alla Procura di Cremona buona parte dei documenti concernenti l’intero anno e mezzo di indagini sul calcioscommesse – un conto corrente in Svizzera intestato a nome dei genitori del calciatore e un versamento sospetto di 100 mila euro su quel conto. I tempi del bonifico, a quanto trapela, non sarebbero però corrispondenti con quelli del calcioscommesse: ovvero le due partite del maggio 2011 Lazio-Genoa 4-2 e Lecce-Lazio 2-4 per cui Mauri era stato arrestato lo scorso 28 maggio.

Mauri, che sarà impegnato con la Lazio giovedì a Londra contro il Tottenham in Europa League, è stato convocato dalla Procura di Cremona per venerdì. Un interrogatorio che sarà condotto dal gip Salvini, alla presenza del procuratore Di Martino e al quale assisteranno gli inquirenti svizzeri. Ma i suoi avvocati hanno già pensato di chiedere un rinvio proprio per l’impegno del giocatore in Coppa. Nel pomeriggio, del resto, i legali di Mauri, Buceti e Melandri, hanno diffuso una nota per esprimere la posizione loro e del loro assistito sulla vicenda. “L’atto di notifica ricevuto da Stefano Mauri palesa come lo stesso debba essere sentito in qualità di testimone per conto dell’autorità giudiziaria elvetica – è scritto nel comunicato stampa – Contrariamente alla realtà dei fatti invece si legge oggi praticamente su tutte le testate giornalistiche che Stefano Mauri sarebbe indagato per il reato di riciclaggio, e che lo stesso dovrà essere ‘interrogato’ dal Gip Salvini”.

E dopo aver preso atto “dell’ennesimo episodio di fuga di notizie dal Palazzo di Giustizia di Cremona” sono passati all’attacco: “Trattandosi di rogatoria, e quindi di procedimento a mezzo del quale una autorità straniera chiede di ascoltare un cittadino italiano, non si comprende per quale motivo l’adempimento non debba svolgersi secondo le regole ordinamentali, e quindi davanti al magistrato del tribunale di residenza del soggetto interessato. Resta quindi incomprensibile la designazione dell’unico magistrato sul territorio nazionale che, non solo sta svolgendo il ruolo di gip (che peraltro questa difesa ritiene incompetente territorialmente) nell’indagine nella quale Stefano Mauri è attualmente indagato, ma che nel contesto della medesima indagine ha già emesso un’ordinanza di custodia cautelare”.

I due legali poi hanno deplorato “l’inevitabile e gravemente lesivo impatto mediatico” che ha investito il loro assistito. Eppure sempre venerdì, insieme a Mauri saranno sentiti anche altri cinque giocatori dal gip Salvini e dal procuratore Di Martino. Tra questi anche Marco Paoloni: il portiere della Cremonese arrestato il 1 giugno 2011 con l’accusa di aver somministrato dei calmanti ai compagni di squadra per far sì che la Cremonese perdesse le partite. Si tratta del curioso caso che scoperchiò l’intero calderone del calcioscommesse. Qualcosa a Cremona si muove.

La convocazione in procura del laziale Mauri segue poi di soli due giorni l’iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Milano del suo compagno di squadra Zauri per il reato di riciclaggio: sempre per il versamento di soldi, un milione di euro, su conti svizzeri. Anche se qui l’attenzione degli investigatori concerne il calciomercato, e i fondi neri connessi, più che il calcioscommesse. Fatto sta che ora, con la squadra che vola a punteggio pieno in campionato, sono due i laziali in qualche modo connessi con un trasferimento di fondi in Svizzera. E, per la regolarità del campionato in corso, ancora si attende che sul tavolo del procuratore federale Palazzi giungano i faldoni delle inchieste del quarto (Napoli e Genova) e quinto (Bari) filone delle indagini delle procure.

Ma non è finita qui. Venerdì è infatti in programma la prima udienza davanti al Tnas, dove il tecnico juventino Antonio Conte chiederà il proscioglimento per l’accusa di omessa denuncia e la conseguente squalifica di 10 mesi per i fatti di AlbinoLeffe-Siena. Nel frattempo i suoi legali hanno presentato alla Procura di Cremona l’istanza di archiviazione per il procedimento penale che contesta a Conte il reato di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Dato che la Uefa ha esteso la squalifica del tecnico bianconero anche alle competizioni internazionali, oggi Conte allo stadio di Stamford Bridge seguirà l’esordio della sua Juventus contro il Chelsea da uno sky box, situato in un anello superiore dello stadio e nel lato opposto rispetto alle panchine. Ingabbiato e a debita distanza dai giocatori. Questa l’immagine paradigmatica che esporta il calcio italiano agli occhi dell’audience globale della Champions League.

Con sentenza del 26 marzo 2019, ormai definitiva, il Tribunale di Cremona ha assolto Marco Paoloni dal reato di cui all’art. 440 c.p., perché il fatto non sussiste e lo ha prosciolto, per intervenuta prescrizione, in relazione agli altri reati contestati”.

Aggiornato da Redazione Web

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