La Corte Costituzionale tedesca ha dato l’ok al fondo salva-Stati e al piano anti-spread di Mario Draghi, che prevede l’acquisto illimitato di titoli di Stato da parte della Bce; ma ad una condizione: che ogni volta che la Banca Centrale Europea acquista bond si faccia fare la fattura, così che la Germania se li possa almeno scaricare.

Dietro questo verdetto però si nasconde in realtà una malcelata diffidenza tedesca nei confronti del presidente della Bce: Angela Merkel infatti è convinta che Draghi sia “uno spendaccione” a livello patologico, cioè che compri bond inutili e al di sopra delle proprie possibilità.

Secondo un rapporto dei Servizi Segreti tedeschi, Draghi rientra ogni giorno a casa carico di buste, pacchi e pacchetti; tutti contenenti titoli di Stato, molti dei quali firmati – Draghi ha un debole per i bond Made in Italy, che sono più sportivi e in cuoio.

La Germania ritiene che Draghi soffra di sindrome da shopping compulsivo: “Lo spread sta calando, è vero,” ammette la Merkel “ma dovreste dare un’occhiata all’estratto conto! Ci stiamo indebitando per pagare il debito!”.

Alla base del disappunto tedesco c’è la moda dei bond pret-à-porter che ha contagiato l’Europa: da quando i titoli di Stato sono entrati nella grande distribuzione, e a prezzi più accessibili, è difficile resistere alla tentazione di comprarne uno. “E sono come le ciliegie, uno tira l’altro…” ammettono dalla Bce.

La Germania chiede regole più rigide nei confronti degli Stati membri: per esempio che sospendano alcuni servizi come i bond a domicilio (tu chiami e loro te li portano a casa in motorino), la vendita online e le offerte tipo 3×2 o sconto comitiva. Ma Draghi rilancia: “Vorrei attivare un abbonamento You&Me: acquisto illimitato di titoli di Stato del mio paese preferito a 1 cent a bond e senza spread alla risposta, e sms verso tutti”. La Bundesbank protesta: “Levategli la carta di credito!” 

Il Misfatto, 16 settembre 2012

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