Matteo Renzi sarà un osso duro per Bersani e soci alle primarie. A suo agio davanti alle telecamere, il personaggio piace, la sua promessa di rinnovamento generazionale fa breccia, il suo consenso potenziale è significativo anche tra i cittadini non “politicizzati” e tra gli elettori di centrodestra. “Uomo da marciapiede” lo ha constatato dialogando con i passanti per le strade di Milano. Molti sono pronti a votarlo o non escludono di farlo perché interpreta una diffusa esigenza di cambiamento della classe politica. Appare concreto, determinato e prima di tutto “giovane” e non compromesso con il gruppo dirigente del Pd, anche se pochi mostrano di conoscere il suo programma. Dall’altra parte i critici sottolineano un modello di leadership vuoto di contenuti, incline alla demagogia anti-casta, di ispirazione “nuovista”, teso a sfruttare in modo spregiudicato la crisi di credibilità della classe politica, pericolosamente vicino al modello berlusconiano di Piero Ricca, riprese e montaggio di Francesca Martelli
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