La trentottesima edizione del tradizionale appuntamento di Cernobbio, il workshop Ambrosetti, si è chiusa ieri con l’incoronazione di Mario Monti. Anzi, del ‘Monti bis’. A decretare l’assoluta necessità di affidare all’agenda del professor Monti il futuro del Paese sono stati gli ospiti del forum. Amministratori delegati, industriali e banchieri ci mettono la faccia, e spiegano che “il governo che uscirà dalle urne dovrà proseguire il lavoro di Monti”. Un messaggio alla politica, dunque. Perché candidarsi è lecito, ma per quanto riguarda il programma, quello dell’illustre bocconiano basta e avanza. Unica nota stonata, il pollice verso di Giulio Tremonti. “I banchieri sono contenti”, spiega l’ex ministro del Tesoro, “sicuramente non lo sono i cittadini”. Ma l’ultima parola l’ha avuta il padrone di casa e presidente onorario di The European House Ambrosetti. “Stimo Monti infinitamente”, dichiara il cavaliere Alfredo Ambrosetti, che proietta ‘Super Mario’ ben oltre la presidenza del Consiglio. “Nutro un sogno”, confessa alle telecamere de ilfattoquotidiano.it, “vorrei che Mario Monti diventasse Presidente della Repubblica”
di Franz Baraggino

 

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