Contro i miei interessi, ho sempre sostenuto che agli avvocati bisogna rivolgersi il meno possibile e che occorre sempre cercare delle soluzioni conciliative.

Purtroppo, nel campo della caccia le associazioni ambientaliste in questi decenni “con le buone” non hanno mai ottenuto nulla.

Il caso del Piemonte è emblematico, ma altrove la storia non è stata diversa.

Negli ultimi decenni il Piemonte è stato governato sia dal centro-sinistra, sia dal centro-destra. A parte la differenza non sostanziale che i politici di centro-sinistra – chissà poi perché – tendono dare del tu agli ambientalisti, né una formazione né un’altra ha mai concesso qualcosa alle tesi degli stessi. Non solo non ha concesso il referendum, che era e resta un diritto sacrosanto, ma non ha neanche concesso qualcosa in campi in cui la ragionevolezza suggeriva soluzioni di compromesso, come nel campo della tipica fauna alpina, che si continua ad abbattere nonostante sia in drastica riduzione.

Insomma, i soliti favori alla lobby dei cacciatori, anziché un’oculata gestione della fauna (mi terrorizza usare questo vocabolo, visto che non uccido neanche una mosca, scusatemi) basata su dati scientifici oggettivi. Eppure i cacciatori, anch’essi si stanno estinguendo, ed in 25 anni si sono dimezzati ed hanno un’età media di settant’anni. Cosa ci guadagnano i politici a tenerseli amici?

Ma torniamo all’inizio del post. Visto che con le buone non si ottiene nulla, l’unica è rivolgersi agli avvocati. Ed ecco allora citazioni su citazioni, ricorsi su ricorsi contro i provvedimenti venatori della Regione. Abbiamo così vinto, oltre a battaglie minori, quella sul referendum, poi scippatoci (ma non si illudano Cota & C.: andremo a votare!), ed ora abbiamo ottenuto che il Tar Piemonte sospendesse il calendario venatorio, senza il quale la caccia il 16 settembre non potrà iniziare. Motivi: la mancanza di un Piano Faunistico Venatorio; la mancanza della Valutazione di Incidenza per i siti di Natura 2000; la mancanza di valide motivazioni per superare il parere dell’Ispra. Tanto per cambiare, un calendario architettato per favorire la lobby degli spari, anziché tutelare la fauna selvatica. Ora la Giunta suderà sette camicie per emettere un nuovo calendario – legittimo – entro il 16, ma riteniamo che troverà lungo.

Intanto, succulenta notizia per la serie “la sinistra è uguale alla destra”, il Pd ha scelto, quale responsabile Fauna e Biodiversità, tale Ciarafoni, della Federcaccia. Ecco i primi commenti tratti dal sito dei Poco Democratici:

#1 dante, 2/9/2012

e cosa c’è da commentare? solo amarezza per un partito che si sta suicidando. Mai più il mio voto…questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso

 #2 Paola, 5/9/2012

Bene un beneamato CAVOLO visto che è uno di federcaccia. Troppo potente la lobby dei cacciatori per andarle contro? E’ anche da queste cose che mostrate il vostro vero volto… l’ennesima dimostrazione che voi non mi rappresentate più!!!

 #3 Paolo, 5/9/2012

Tutti i naturalisti (Dottori in Scienze Naturali, se vi siete dimenticati chi siano) che in Italia vengono sistematicamente ignorati e umiliati dal sistema ringraziano per aver scelto un cacciatore. E io che vi avevo dato fiducia… dovreste solo vergognarvi.

#4 Bodil, 5/9/2012

E’ ovviamente ridicolo pensare che un cacciatore possa essere responsabile delle politiche faunistiche e biodiversità!!! Vergogna, – questo è il PD. Mai più avrete il mio voto!!!

 Commento: i cacciatori si estingueranno ma mi sa che alla lunga anche il Pd entrerà fra le specie protette.

 

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