Una grande folla di credenti e non credenti ha dato l’ultimo saluto al Cardinale Carlo Maria Martini. Poco prima del funerale, davanti al Duomo di Milano, “Uomo da marciapiede” ha chiesto un commento ai passanti sulla testimonianza “progressista” di questa eminente figura di religioso, e in particolare sui contenuti dell’ultima intervista rilasciata al Corriere della Sera. Davvero la Chiesa cattolica è rimasta indietro di 200 anni, come sosteneva l’ex Arcivescovo del capoluogo meneghino? Davvero ha bisogno di una “scossa” profonda per ritornare allo spirito del Vangelo? In tanti hanno risposto in modo affermativo, compresi molti cattolici. Sui diritti civili, sulla libertà di cura, sui gay, sui divorziati, sulla sessualità la Chiesa deve mettersi al passo con i tempi, questo il commento prevalente. Lo farà? La lezione di Martini può servire come un “sasso nello stagno”, uno stimolo al dialogo – dicono alcuni. Senza però dimenticare – avverte un giovane prete – che il tempo della Chiesa è l’eternità e non è un suo problema la dialettica fra progressisti e conservatori. Ma prima di tutto è la politica che deve cambiare, con una robusta iniezione di laicità – obietta un’altra voce di Piero Ricca, riprese e montaggio di Francesca Martelli
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