“Psico comico”, “Dispensatore di insulti h24”, “Ridicolo”, “Masaniello piagnone”, “Fa la vittima”, “Teppistello in cerca di notorietà”. A stretto gira dall’ultima invettiva di Beppe Grillo contro media e politica arrivano i commenti e le riflessioni. Soprattutto dai Democratici con cui il comico genovese ha da tempo alimentato un duello a distanza. ”Il dispensatore di insulti h24 Beppe Grillo gioca a far la vittima per continuare a far parlare di se contestando ai Media ‘due minuti di odio al giorno’. Siamo alle prese con un chiaro disturbo galoppante e narcisistico della personalità e forse i rappresentanti del Movimento 5 stelle dovrebbero intervenire per non subire i danni di questo delirio dello ”spaghetti big brother’ dice del Pd Dario Ginefra che aggiunge: “l’attacco agli organi di informazione, tipico di leader autoritari e antidemocratici, è solo l’ultimo atto di una campagna di discredito delle istituzioni democratiche ad opera di un uomo oramai prigioniero del suo personaggio e ossessionato dall’apparire a prescindere”. Bolla l’intervento di Grillo sul blog come mera pubblicità l’eurodeputato Potito Salatto, membro dell’ufficio di presidenza nazionale di Fli: “L’allarme lanciato da Grillo è un’altra trovata mediatica a giustificazione del calo dei suoi consensi, della sua presa su un elettorato disorientato. Cosa dovremmo dire noi – aggiunge Salatto – degli anatemi e delle minacce da lui rivolteci da qualche anno a questa parte? Passare da attore comico a drammatico non è il suo mestiere: Grillo è sempre un comico e tale resterebbe anche se venisse eletto deputato della Repubblica“.

“Beppe Grillo usa un armamentario vecchio e francamente patetico per far parlare di se’. Pensare, come pensa il comico, che i giornali aizzino i cittadini indicando l’M5S e il suo leader come bersagli non solo metaforici è davvero ridicolo e fuori luogo se l’accusa proviene da chi, come Grillo, lancia quotidianamente minacce ben più sanguinose contro ogni essere vivente di qualsiasi specie, non solo politica” afferma il vicepresidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli.”Non dovremo sorprenderci se fra poco Grillo riesumerà la categoria dei ‘cattivi maestri’ per spiegare le critiche sacrosante contro il qualunquismo becero che lui alimenta con i suoi comportamenti deliranti come dice un adagio popolare, Grillo ‘chiagne e fotte’ e vorrebbe tacitare i suoi avversari, molto più numerosi dei suoi sostenitori, demonizzando ogni loro critica. Bersani lo ha definito, sbagliando clamorosamente giudizio storico, un fascista. Una parola importante e fuori luogo per definire un qualsiasi teppistello in cerca di notorieta’. Un teppistello di quartiere che solo la cecità della politica può elevare agli onori della cronaca”. “Lo psico comico fa il perseguitato e si prenota poltrone in Parlamento..ma non eravamo tutti “larve ben pagate”? Benvenuto e… beato tra le larve!!” scrive su Twitter Anna Maria Bernini, portavoce nazionale vicario del Pdl.

Il senatore Pd Roberto Di Giovan Paolo usa toni meno forti ma non meno critici contro il comico: Grillo è il perfetto populista italiano: un po’ masaniello e un po’ piagnone. Dove è la novità. Tuttavia c’è chi studia il suo programma e si confronta col suo movimento. Ma lui lascerà il suo movimento libero di esprimersi?”. E un ammonimento invece quello che gli rivolge Stefano Fassina, responsabile per l’economia del Pd: “I dati sulla disoccupazione, in particolare quella giovanile, sono drammatici e confermano le nostre preoccupazioni. Serve una politica forte che ponga il lavoro e il suo rilancio al centro dell agenda di un governo che, per ora, si è concentrato unicamente sul rigore. Mentre siamo di fronte ad una vera tragedia Grillo da ancora prova di essere distante anni luce dai problemi del Paese. Anche oggi cerca in tutte le maniere di puntare i riflettori esclusivamente su se stesso: parla di fantomatici complotti e si dimentica completamente di quali siano le vere emergenze nazionali“. 

Nella polemica si inserisce da un altro punto di vista anche il sindaco democratico di Firenze, Matteo Renzi, che ripete una riflessione già espressa giorni fa: “Bersani a dargli del fascista del web ha sbagliato. Grillo ha cambiato idea su tutto in questi anni, ma le cose che dice si smontano in un quarto d’ora se il Pd va in Parlamento e propone tre cose: dimezzamento del numero dei parlamentari, eliminazione del vitalizio, taglio degli stipendi anche dei consiglieri regionali. Se le facciamo noi queste cose Grillo diventa un fenomeno da baraccone“. 

Duro anche il richiamo di Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti: “Ho purtroppo memoria viva degli anni di piombo e ricordo le predicazioni dell’odio che facevano i cattivi maestri e quanti lutti con le loro parole hanno determinato: se Grillo vuole imboccare questa strada, se ne assumerà le responsabilità, morali prima che giuridiche”.

 

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