“Il partito repubblicano ha fatto entrare Wall Street nella sfida per la Casa Bianca grazie a una strategia in corso da 40 anni, basata sugli interessi di pochi ricchi imprenditori. E i democratici, prima Bill Clinton e successivamente Barack Obama, sono stati a guardare, diventando ostaggi del mondo della finanza”. Lawrence Weschler, direttore del New York Institute for the Humanities della New York University dal 2001 e giornalista del settimanale New Yorker per oltre vent’anni, sostiene che i repubblicani sono riusciti a conquistare il controllo della Corte Suprema ottenendo poi l’approvazione della sentenza “Citizens United” nel 2010, che ha tolto lacci e lacciuoli ai Super Pac, i comitati indipendenti di sostegno ai candidati presidenti che raccolgono donazioni illimitate da persone fisiche e corporation, dove il repubblicano Mitt Romney supera Obama quattro a uno. Una sentenza ritenuta dallo stesso Weschler “un male per la democrazia americana, che ha messo in vendita il Paese”.

Cosa c’è dietro la nascita dei Super Pac?
Non c’è stato bisogno di fare pressione sulla Corte Suprema per la sentenza “Citizens United”, nessuna minaccia ai giudici in stile mafioso, perché questa era già sotto l’influenza della destra americana. Il partito repubblicano ha assunto il controllo della Corte Suprema con una strategia di lungo termine molto efficiente. I repubblicani, grazie ai finanziamenti di gruppi d’interesse e in particolare di alcuni miliardari, tra cui il magnate dei media Rupert Murdoch e i ricchissimi fratelli Kock, si sono impadroniti della Corte Suprema e di corti minori. Cinque membri su nove sono stati nominati da presidenti repubblicani e sette sono di fede cattolica. Questo influisce su molte sentenze come, per esempio, quelle sull’aborto.

Perché i democratici non si sono opposti?
Prima Clinton e poi Obama hanno convissuto con quanto stava accadendo e non hanno neppure tentato di opporsi. Entrambi hanno raccolto una quantità enorme di soldi da Wall Street e dalla Silicon Valley. Il risultato è che ne sono diventati ostaggi e non hanno potuto adottare le riforme che erano necessarie per ripulire Washington. Ciò nonostante, il mondo della finanza ora non sopporta più Obama e il risultato è che i repubblicani hanno sempre più soldi disponibili.

Il via libera ai Super Pac aiuterà Romney a sconfiggere Obama?
Potrebbe. Ma la ragione principale, in tal caso, è che Obama sta facendo una campagna stupida. Sia la campagna di Obama sia quella di Romney non sono campagne politiche, sono campagne di marketing. E hanno bisogno di soldi per conquistare gli elettori non ancora schierati. L’unico modo per riuscirci, a poche settimane dalle elezioni del 6 novembre, è adottare la tecnica di chi vende sapone, ovvero bombardare gli americani di pubblicità. Ecco perché la campagna elettorale diventa come la sfida tra Pepsi e Coca-Cola. Questo è il motivo per cui Romney ha bisogno di soldi. E ne ha a disposizione molti, anche grazie al via libera dei Super Pac.

La mancanza di limiti nei finanziamenti dei Super Pac porterà a relazioni pericolose tra donatori e candidati presidenti?
Ovviamente. E questo è un male per la democrazia americana. Il magnate pazzo dei casinò Sheldon Adelson, per esempio, ha dato dieci milioni di dollari al Super Pac di Romney e ha detto di essere pronto a donarne oltre cento per cacciare Obama dalla Casa Bianca. Adelson è infatti sotto accusa per riciclaggio di denaro e ritiene che, se Romney vince, l’inchiesta in corso crollerà. Non solo. L’imprenditore, di origini ebraiche, vuole vedere Obama sconfitto perché non ha fatto abbastanza per sostenere Israele anche se in realtà, nella storia recente, è il presidente americano che ha fatto di più per quel Paese.

Il 57 per cento dei soldi raccolti finora dai Super Pac è stato donato da solo 47 persone fisiche. Cosa ne pensa?
Non sorprende affatto. Alcune persone si arricchiscono compiendo atti illegali, inquinando o commettendo piccoli crimini, ma vogliono ripulirsi. E lo fanno comprando la Corte Suprema, i presidenti e tutto il mondo politico. L’America, in altre parole, è stata messa in vendita. Non bisogna dimenticare, tuttavia, che è possibile contrastare tutto questo. Ma Obama è sulla cattiva strada. Come dice un mio caro amico di sinistra: “I democratici di adesso non meritano di vincere, ma noi non meritiamo di perdere”.

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