La procura di Nanterre, alle porte di Parigi, ha aperto un’inchiesta per omicidio sull’uccisione di Yasser Arafat. Lo afferma l’agenzia France Presse, citando fonti qualificate. La decisione dei magistrati segue una denuncia contro ignoti, con costituzione di parte civile, presentata il 31 luglio da Souha Arafat, vedova dell’ex leader palestinese, morto nel novembre 2004 nell’ospedale militare di Clamart, nei sobborghi della capitale francese. La vedova dell’ex leader palestinese ha preso la decisione di ricorrere alla giustizia dopo la scoperta di polonio, una sostanza radioattiva altamente tossica, su alcuni effetti personali del marito. Tale circostanza ha rilanciato la tesi di un avvelenamento, che non è mai stata abbandonata dai dirigenti palestinesi e dai parenti di Arafat. L’istruttoria sarà condotta da uno o più magistrati i cui nomi saranno resi noti prossimamente.

L‘istituto di radiofisica di Losanna, in Svizzera, aveva annunciato venerdì scorso di voler riesumare il cadavere di Arafat dopo l’ok concesso dalla vedova, per cercare eventuali tracce di polonio. Gli avvocati della signora Arafat e della figlia, Zahwa, hanno fatto sapere che “quest’inchiesta deve essere portata avanti in collaborazione con la giustizia francese”. Il polonio è stato fra l’altro la sostanza servita ad avvelenare nel 2006 a Londra Alexandre Litvinenko, ex spia russa diventato oppositore del presidente Vladimir Putin.

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