“Bisogna eliminare le emissioni inquinanti, oppure le conseguenze sono ovvie”. Lo ha detto il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, al termine dell’incontro con i custodi dell’Ilva. “Abbiamo avuto il provvedimento chiarificatore del Riesame – ha aggiunto Sebastio – che ha integrato e modificato in parte il provvedimento del gip. Abbiamo convenuto con il collegio dei tecnici tutta una serie di operazioni che andranno fatte prossimamente. Compito dei tecnici e amministratori è stabilire e attuare le modalità tecniche per perseguire innanzitutto il risultato immediato di interrompere le emissioni all’esterno”. Un tema, quello della metodologia più adatta per ridurre l’inquinamento dell’aria, su cui Arpa, Governo ed enti locali hanno opinioni diverse

La riunione di questa mattina – cui hanno partecipato anche i carabinieri del Noe di Lecce, che hanno condotto le indagini – è servita a fotografare la situazione attuale dello stabilimento e ad approntare un primo cronoprogramma di interventi da realizzare per mettere a norma gli impianti inquinanti. Oltre a Sebastio, hanno partecipato anche i pm inquirenti Giovanna Cannarile, Pietro Argentino e Mariano Buccoliero, e i custodi giudiziari nominati dal giudice per le indagini preliminari Patrizia Todisco:

Altro incontro dalla giornata, quello tra azienda e sindacati. Antonio Talò, segretario provinciale della Uilm di Taranto, dopo il faccia a faccia con il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante ha parlato dei rischi occupazionali: “Possiamo ribadire un dato. Conquest’azienda non abbiamo mai parlato di ricorso ad ammortizzatori sociali in questa storia. Mai, compreso oggi”. 

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