Produttività, riduzione del costo del lavoro e misure a sostegno dei giovani. Queste le priorità annunciate dal ministro del welfare Elsa Fornero al meeting riminese di Comunione e liberazione che aggiunge: “Abbiamo mortificato i nostri ragazzi, è ora di investire sul capitale umano più trascurato: i giovani e le donne. Senza dimenticare il sud del paese. Domani in consiglio dei ministri ad esempio, proporrò una defiscalizzazione delle imprese che investono sul capitale umano, una sperimentazione che potrebbe dare buoni risultati”.

Dopo i discorsi di positività e ottimismo dei giorni scorsi, portati a Rimini dai ministri tecnici Passera, Clini e dal primo ministro Mario Monti, è la volta del ministro del welfare, che ammette: “Una ricetta sicura non c’è, o meglio ci sono tanti tasselli su cui lavorare. Per mesi il governo – ribadisce il ministro, – ha dovuto allontanare il rischio di una crisi finanziaria, una pre condizione necessaria prima di lavorare per la crescita stessa. Ora dobbiamo lavorare su alcuni punti: decreto sulle liberalizzazioni, decreto sulla semplificazione per avere una burocrazia che non frena l’iniziativa privata e decreto sulla revisione dei meccanismi di spesa”.

È la strategia per il futuro indicata dal ministro proprio dal palco di Rimini, sottolineando l’importanza di puntare sul risparmio, senza dimenticare gli investimenti. “Ci siamo troppo poco preoccupati- continua il tecnico, – della possibilità di incontro tra il capitale umano e la domanda di lavoro. Si dice che i nostri giovani non sono preparati, poi vanno all’estero ed eccellono. Non si può continuare così: dobbiamo intervenire sulla riduzione del tempo che passa tra scuola e lavoro, favorire l’imprenditorialità e migliorare la mobilità all’interno e all’esterno del paese. Poi c’è un altro capitale umano che viene sprecato: le donne. Dobbiamo vincere resistenze perché questo capitale non vada disperso e basarci sul pieno riconoscimento del merito”.

Secondo il ministro è necessario un “patto per la produttività” che punta sui giovani, scommettendo sull’apprendistato e sul contratto a tempo indeterminato. “Dobbiamo lavorare su due elementi. Il primo, mi dicono che è una scommessa persa, – continua Elsa Fornero, – ma non funzionava perché era usato come un mezzo per pagare meno i giovani e non per formare realmente. Il secondo è il contratto a tempo indeterminato, per i lavoratori dipendenti che hanno fatto un percorso di lavori a chiamata, a progetto troppo a lungo reiterati. Anche se questo non vuol dire che sia a vita, perché il mercato non lo permette”. La flessibilità è un bene, la precarietà è un male, è lo slogan ricordato dal palco di Rimini, dove c’è stato il tempo di parlare anche della riforma sugli ammortizzatori sociali, che deve permettere di assistere i disoccupati una volta perso il lavoro per aiutarli a trovare un’altra occupazione.

Per ripartire, continua il ministro del welfare, è inderogabile “un intervento di riequilibrio della tassazione sui salari”. E su questo Elsa Fornero appare decisa: “Me ne assumo la responsabilità: ridurre il carico sul lavoro è la prima aspirazione, dopo la riforma del mercato del lavoro”, poiché “in Italia abbiamo un costo del lavoro alto, una retribuzione bassa e un carico fiscale e contributivo elevato. Bisogna essere realisti, è difficile, però possiamo ipotizzare una riduzione della contribuzione delle imprese che fanno il bilancio del capitale umano”.

Tra discorsi di fiducia, a parlare con toni preoccupati è il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, che – pur affermando che appoggerebbe un Monti Bis – molto schiettamente risponde al ministro Fornero dicendo: “è un momento difficilissimo. Io stimo Monti, però qui ha tolto la casacca di tecnico e ha indossato quella di un politico che vuole rassicurare i mercati, ma i mercati non sono sordi e sentono una situazione di sofferenza”. Bonanni dal palco del meeting ne approfitta per ricordare la difficile situazione italiana a livello economico e punta il dito contro le troppe tasse che affossano i consumi interni e non permettono la crescita. “Abbraccerei la Fornero – dice il segretario, – sono d’accordo con quello che dice, però basta con le false illusioni di chi promette che il potere che ha lo usa per tutta la comunità. Andiamo avanti, ma che il governo non si dimentichi di parlare con i sindacati”.

Bonanni cita il Presidente della Compagnia delle Opere, Bernard Scholz, uno dei padroni di casa e moderatore del dibattito, quando dice “abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità e al di sotto delle nostre responsabilità”, sottolineando l’importanza di puntare sulle persone per far rinascere un paese dove il Pil è importante, ma deve innanzitutto ricordare i singoli e la necessità di creare occupazione. “Siamo di fronte ad un paese vecchio – dice Fulvio Conti, amministratore delegato Enel, – con una pesante burocrazia. In un parlamento composto soltanto da avvocati, inevitabilmente le cose si ingarbugliano. Sburocratizziamo il paese, gli industriali sono pronti a ripartire”.

di Martina Castigliani e Enrico Bandini

Articolo Precedente

CL ha un problema serio: come licenziare Formigoni

next
Articolo Successivo

Nessun taglio ai premi dirigenziali. La giunta regionale ancora sotto accusa

next