Ieri un grosso rogo è divampato sui monti vicino ad Avellino ed è morto un operaio forestale, il 57 enne Michele Ciglione. Oggi è stato identificato e arrestato il piromane, ora accusato di omicidio colposo. L’uomo, un sessantenne, originario di Nola è un autotrasportatore. Gli agenti della Forestale sono riusciti ad individuare il punto esatto dal quale sarebbe divampato l’incendio. Le fiamme si sarebbero, infatti, sviluppate da un terreno attiguo al bosco di castagno sito nel Comune di Lauro, di proprietà dell’indagato. Gli agenti della Forestale, dopo un lungo interrogatorio, hanno accompagnato il presunto responsabile del rogo presso il comando stazione di Monteforte Irpino (Avellino), per l’ultima redazione degli atti giudiziari, prima di condurlo presso la casa circondariale di Avellino. 

Sul posto era presente Alberto Campanella, assistente della Forestale rimasto anche lui ferito da ustioni di primo e secondo grado alle mani e ai piedi. Secondo Campanella, intervenuto con altre quattro persone tra cui Ciglione, una volta giunti sul posto, in località Madonna della Neve nel territorio di Quindici (Avellino), il focolaio sarebbe stato originato dalla bruciatura di sterpaglie e stoppie provenienti dai lavori di pulizia di un castagneto, coltura molto diffusa nella zona. Il procuratore di Avellino, Angelo Di Popolo, ha presieduto un vertice con le forze dell’ordine e con i dirigenti del Corpo Forestale allo scopo di perseguire duramente il fenomeno della bruciatura non in sicurezza dei materiali di risulta delle coltivazioni agricole e anche per contrastare lo smaltimento illecito di rifiuti nelle zone di montagna che spesso diventano a loro volta causa di incendi. 

A Grosseto invece  è stato scarcerato un presunto piromane. Al termine dell’udienza di convalida il gip ha liberato Valerio Acampora, 29 anni, perché si sarebbe incolpato per coprire il fratello Gianluca, di 4 anni più giovane. L’incendio, di piccole dimensioni, ha avuto luogo lungo la strada del Cristo. Peraltro, secondo quanto emerso davanti al giudice, quell’incendio sarebbe stato accidentale e non doloso. – questo il racconto in udienza – si sarebbe fermato lungo la strada perchè gli era caduto il cellulare mentre la percorreva in motorino. E così, continua il racconto, mentre raccoglieva i pezzi del telefono sparsi sul terreno, si è acceso una sigaretta da cui è partito il fuoco alla vegetazione. Per lo spavento sarebbe fuggito, ma fu visto da due testimoni che presero la targa dello scooter. In serata, sabato, i carabinieri rintracciarono il mezzo dove a bordo c’era il fratello maggiore, Valerio, che poi, appunto, ha “confessato” di essere l’autore del rogo per allontanare i sospetti dal fratello minore al quale era stata sospesa la patente.

Sono stati 127 gli incendi boschivi divampati nella sola giornata di ieri in tutta Italia. Il maggior numero dei quali si è registrato in Campania dove se ne sono contati 32. Pochi meno in Calabria, dove sono stati registrati 27 incendi, seguono la Basilicata con 18, Toscana con 12 e il Lazio con 11. La province più colpite dalle fiamme sono Salerno con 21 roghi, Matera e Catanzaro 11, Cosenza 9, Potenza 7 e Caserta con 6 incendi. In particolare in provincia di Cosenza, nel Comune di Longobucco in località Latilli, un incendio è attivo ormai da molti giorni e sta interessando un’area di elevato valore ambientale in zona protetta. Al Corpo forestale sono pervenute un totale di 226 segnalazioni.

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