La “scienza della complessità” per combattere le tossicodipendenze. Un nuovo modello finalizzato a controllare e prevenire il fenomeno è stato sviluppato da Luciano Pietronero, direttore dell’Istituto dei sistemi complessi del Consiglio nazionale delle ricerche (Isc-Cnr) di Roma, e da Riccardo di Clemente, dottorando all’Imt di Lucca. La loro ricerca, fa sapere il Cnr, è stata pubblicata nell’ultimo numero di “Scientific Reports‘”. “L’ambizione – spiega Pietronero – è quella di sviluppare una descrizione quantitativa del comportamento umano, che rappresenta certamente uno dei principali obiettivi della scienza della complessità”. Per le dipendenze, in particolare, essendo le informazioni notevolmente variabili, i ricercatori hanno cercato di stabilizzare alcuni parametri cercando di descrivere il fenomeno a un livello microscopico”.

Dalla ricerca sono emersi, nell’eterogeneità delle esperienze personali, alcuni comuni denominatori del fenomeno droga. “I risultati dell’indagine – aggiunge Pietronero – dimostrano che, solitamente, l’inizio del ‘tunnel’ coincide con un evento raro nel vissuto, che in quanto tale smorza le naturali barriere psichiche dell’individuo e innesca il consumo di sostanze. Diversamente da quanto si crede, invece, l’indice economico, cioè la disponibilità per l’acquisto delle sostanze, ha un ruolo molto meno incidente e, nel caso, solo agli inizi”. L’importanza del metodo, conclude il direttore dell’Isc-Cnr, “sta nel rappresentare un esempio concreto di come la scienza della complessità possa fornire risultati concreti e di grande rilevanza sociale: nel caso di specie, aprendo la possibilità di prevedere le dinamiche nella struttura sociale nonostante le differenze individuali”.

Fonte – Ansa

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