Padri divorziati, giovani, disoccupati, pensionati e famiglie monoreddito. A usufruire sempre di più dei servizi della Caritas ci sono nuove categorie di individui: pensionati dai 1000 euro in giù, cinquantenni disoccupati senza pensione né reddito che si ritrovano in un batter di ciglio a vivere per strada, giovani sopratutto del Sud Italia in cerca di un lavoro a Roma per sfamare i loro cari rimasti in Sicilia e Calabria. “Siamo tornati ai tempi della guerra, abbiamo pensioni e salari da fame” afferma una signora in vacanza all’Arca, lo stabilimento balneare di Ostia gestito dalla Caritas, dove si organizzano le vacanze estive offerte dal Comune di Roma a bambini e anziani indigenti. “Prima si parlava della quarta settimana, oggi le famiglie stentano ad arrivare alla seconda del mese” afferma Gennaro Di Cicco, responsabile Caritas dell’Arca. “Il boom di richieste di aiuto lo riscontriamo sopratutto all’emporio della solidarietà” racconta ancora Di Cicco “questo supermercato con generi alimentari offerti dai privati e dalle grandi aziende italiane”. Ogni settimana si recano all’emporio più di 550 famiglie, coprendo un bacino d’utenza di circa 4mila persone. La media era di 300 soltanto un anno fa.  Dati che trovano riscontro anche nelle statistiche nazionali: secondo l’Istat (dati 2011) i poveri nel nostro Paese sono 8 milioni 173mila, il 13,6% dell’intera popolazione. Di questi 3 milioni e 415mila – il 5,7% dell’intera popolazione – vivono in condizioni di povertà assoluta. Le famiglie a rischio povertà sono invece il 7,6%. Si tratta di nuclei che si trovano di poco al di sopra della linea di convenzionale di povertà. di Irene Buscemi

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