Il “maltolto” alla fine è stato restituito e gli ex consiglieri regionali del Molise hanno potuto così cantare vittoria: il loro vitalizio – per il quale la Finanziaria regionale 2012 aveva inizialmente previsto una riduzione del 25% – non verrà toccato. Nei giorni scorsi il Consiglio regionale, su sollecitazione del governatore Angelo Michele Iorio, è dovuto ritornare sui propri passi e votare le modifiche alla legge approvata lo scorso 26 gennaio.

Nella fase di preparazione della nuova Finanziaria, il taglio del 25% dell’assegno mensile degli ex consiglieri è il compromesso più “equo” – per risollevare le casse della Regione, senza però lasciare a bocca asciutta gli ex colleghi – trovato dalla maggioranza e accolto dalla Giunta. La misura, che invece avrebbe voluto introdurre il gruppo dell’Idv sarebbe stata troppo drastica: abolizione totale del vitalizio. La legge regionale numero 2 del 26 gennaio 2012 toglie inoltre il futuro assegno a vita ai consiglieri dell’attuale legislatura, ai quali viene anche ridotto lo stipendio del 10%, e dà una sforbiciata anche alle indennità dei dirigenti regionali.

Un grande orgoglio per il presidente Iorio, che il giorno dopo inizia a sbandierare alla stampa locale le nuove norme anticasta e i tagli ai costi della politica fatti approvare. Ma ai 63 membri dell’Associazione degli ex consiglieri regionali, presieduta dal democristiano Fernando di Laura Frattura – padre di Paolo, l’attuale leader del centrosinistra con un passato in Forza Italia – la riduzione della loro pensione non va proprio giù: “L’intervento che vanifica il diritto all’assegno vitalizio (posizione consolidata e legittimamente maturata) non è giuridicamente ammissibile”. Questo il passaggio chiave della diffida che l’associazione indirizza al governatore molisano, al presidente del Consiglio regionale e anche al premier Monti, qualche settimana dopo la pubblicazione della Finanziaria sul bollettino. In poche parole: è un diritto acquisito intoccabile.

La rivolta degli ex – pronti persino a presentare ricorso alla Corte Costituzionale – è appena cominciata. Nel frattempo accade quello che non ti aspetti: a maggio il Tar del Molise annulla le elezioni del 16 e 17 ottobre 2011, riscontrando dei vizi formali nella presentazione di alcune liste del centrodestra, che avrebbero consentito a Iorio di vincere. Tutto da ripetere dunque. Ora Iorio ha bisogno nuovamente del forte e autorevole appoggio politico degli ex colleghi che aveva scaricato. E corregge immediatamente il tiro. La Giunta trova il pretesto per rimediare all’“imperdonabile errore” con quello stop ad alcuni articoli della Finanziaria che provvidenzialmente arriva dal Consiglio dei ministri. Il Governo, però, nulla eccepisce sulla questione dei vitalizi. “Furbescamente Iorio – denuncia il consigliere regionale dell’Idv, Cristiano Di Pietro – ha così inserito nella proposta di legge numero 32, riguardante le modifiche alla Finanziaria regionale, il ripristino delle indennità dei dirigenti regionali e l’annullamento dei tagli dei vitalizi”.

Inutile il tentativo di portare il taglio ad una soglia più “accettabile”, tra il 15 e il 18 per cento, fatto dalla prima Commissione consiliare. Il vitalizio deve essere ripristinato interamente. La controversa proposta di legge approda in Consiglio regionale nell’ultima seduta prima delle vacanze estive. Immediate le proteste dell’opposizione. Vistosi respingere la questione pregiudiziale – motivata dal fatto che, essendo stata depotenziata dall’annullamento delle elezioni, l’Aula non può votare norme prive del requisito dell’urgenza e dell’indifferibilità – Di Pietro jr lascia l’aula alla testa di un gruppo di consiglieri. A sollevare un’altra pregiudiziale è il leader dell’opposizione, Paolo Frattura, che andando contro gli interessi del padre, protesta “la riduzione dei vitalizi non è stata impugnata dal Governo, quindi non può essere trattata”. Ma la maggioranza respinge anche questa obiezione. E alla fine il Consiglio regionale approva le modifiche volute da Iorio.

“Non permetteremo che quest’ennesimo affronto per i contribuenti molisani passi inosservato – promette Cristiano Di Pietro –. Presenteremo ricorso alla Corte dei Conti, chiedendo l’annullamento di questa legge vergogna. Proprio per questo siamo usciti dall’aula durante la votazione: non volevamo viziare l’impugnazione”. Prima però potrebbe arrivare un giudizio più importante: quello del Consiglio di Stato a cui Iorio si è appellato dopo la sentenza del Tar. L’ipotesi che a marzo in Molise si vada a votare per le politiche e le regionali non è poi così remota.

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