A #Bologna c’è gente che vive nelle vicinanze di Piazza Verdi, patrimonio universale dell’Unesco meta del turismo endovenoso con o senza cane, che pretende di avere il silenzio del petroniano che vive e ogni giorno muore a San Giorgio di Piano nella sua villetta a schiera con ancora 25 anni di affitto da pagare alla banca.

A Bologna la gente non sta con le mani in mano e, come da tradizione umarellica, si unisce in comitati e rompe le scatole più che può agli impotenti di turno. Di solito hanno la meglio i secondi, il popolo non è mai contato nulla e mai conterà, ma per fortuna esistono le eccezioni.

E così succede che il Tar dà ragione al popolo del “Basta! Domattina devo andare a lavorare!”, l’assessore ne prende atto e decide di non fare più niente fino ad agosto.

Decisione abbastanza semplice e condivisibile per più motivi:

– A Bologna ad agosto ci sono solo bolognesi, borderlain e paki

– Bologna non è una città turistica

– Come si sta bene ad agosto a Bologna, non si sta in nessun altro periodo

– Ci sono già i TDays

– Fa caldo, se la gente non dorme schizza

Se fosse per i bolognesi, anche l’Università dovrebbe chiudere, così non c’è più il degrado e bla bla bla bla

Tanto nessuno alzerà le barricate come in Spagna per questa sciocchezza e dai lettini della Riviera o da ogni altra località turistica il bolognese griderà “E’ uno scandalo! Si perchè a Bologna….bla bla bla bla”

Le solite cose, la solita metropoli di provincia, gli ultimi colpi di coda del benessere pre crisi.

Ci meritiamo tutto, facciamocene una ragione.

Del resto, i REDIOED non hanno suonato in Piazza Maggiore perché c’e stato il terremoto…

Articolo Precedente

Se il calcio è un gioco torniamo a giocare

next
Articolo Successivo

Non lasciamo Scarpinato da solo

next