“Via i ticket con i soldi dell’evasione”. Comincia dalla sanità la controffensiva del Pd lombardo contro la Giunta di Roberto Formigoni. E la sfida viene lanciata su un terreno, quello della compartecipazione dei cittadini alla spesa per farmaci, visite ed esami diagnostici, che la stessa maggioranza ha deciso di percorrere nei giorni scorsi: prima con la richiesta del segretario nazionale della Lega Matteo Salvini a Formigoni, di ottenere entro l’anno risultati concreti sulla riduzione dei ticket, quindi con la risposta del Celeste che ha parlato di “obiettivo condiviso” da Lega e Pdl, “compito dell’assessore alla Sanità Luciano Bresciani“, esponente del Carroccio.

Ma siccome “per ora abbiamo visto soltanto annunci”, sottolinea il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Luca Gaffuri,  “abbiamo deciso di ribadire che le risorse per ridurre i ticket ci sono: con i soldi recuperati in Lombardia dalla lotta all’evasione fiscale, 207 milioni di euro solo nel 2011 e più o meno altrettanti attesi per quest’anno, possiamo iniziare a togliere i ticket alle famiglie con redditi inferiori a 30mila euro, e successivamente pensare all’applicazione progressiva del ticket modulandolo per fasce di reddito”. Proprio come hanno fatto Toscana, Emilia Romagna e Umbria, che “hanno scelto di tutelare le fasce deboli”.

Un messaggio che il Pd porterà in tour per tutta estate, con volantini e manifesti alle feste di partito e presenza fuori da ospedali, ambulatori e studi medici. “La Lombardia, tra le Regioni con i conti in ordine – osserva il Pd – è quella che fa pagare i ticket sanitari più alti ai suoi cittadini senza distinzione di reddito”. Da una parte c’è “il ticket da 2 a 4 euro sui farmaci”, ricorda Gian Antonio Girelli, responsabile Sanità del Pd lombardo e segretario della Commissione regionale sanità, dall’altro “il superticket sulle prestazioni diagnostiche”, introdotto nel 2011 con la Finanziaria.

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