“Unisciti a Texas HoldEm Poker“, recita in un italiano da traduttore online un banner sulla destra della pagina. Sei su Facebook e sei appena entrato nella app center di Texas HoldEm Poker. “Le tue chip gratis e i tuoi amici ti stanno aspettando”, occhieggia un’altra scritta. L’applicazione si installa automaticamente e puoi cominciare a giocare gratis. O meglio: giocando chips elettroniche ma sempre in modalità “for fun”, senza vincite in denaro. Fino ad oggi. La storia sta già cambiando. Il social network ha lanciato la sua prima applicazione per scommettere denaro vero: da oggi, Facebook offre in Inghilterra la possibilità di giocare online a bingo e alle slot machine e vincere premi in denaro. Preparandosi così, con 900 milioni di utenti, a diventare il più grande casinò online del pianeta, con una capacità di penetrazione spaventosa nella vita dei suoi utenti.

C’erano una volta i Facebook Credits, ma non hanno avuto il successo che lo staff di Zuckerberg nella sede di Menlo Park si attendeva: nell’ultimo anno, nel valore delle transazioni tramite moneta virtuale il social network non ha superato i 200 milioni di dollari, a partire dai 180 dei trimestri passati. Così ora sul social network arrivano anche i soldi veri, a cominciare dalle sterline. Si chiama Bingo & Slots Friendzy, è una app frutto di una joint venture con Gamesys, uno dei più grandi operatori britannici di gioco online. Permetterà a milioni di utenti nel Regno Unito di provare il brivido dell’azzardo tra le rassicuranti pareti virtuali del loro social preferito. Nelle buone intenzioni della vigilia potranno giocare solo i maggiorenni: gli account dovranno passare per un controllo automatico dell’età e della residenza. Ma con la facilità con cui si crea un falso profilo (i fake user sono 83 milioni, 1/10 degli utenti totali) difficile non immaginare che la regola sarà allegramente bypassata.

La novità era nell’aria. Lunedì Doug Purdy, responsabile dello sviluppo di Facebook, rivelava che nel solo mese di luglio oltre 230 milioni di persone hanno giocato a qualcosa su Facebook, illustrando i vantaggi dell’integrazione del gioco con il social network. Uno spiraglio d’ossigeno per Menlo Park, in un momento di forte difficoltà finanziara causata dalla quotazione in borsa. Ne sa qualcosa il principale partner del social nel mondo del gaming, Zynga. L’azienda che ha creato FarmVille, ForntierVille e Treasure Isle ha garantito da sola il 12% dei 3,7 miliardi di dollari di profitti prodotti da Facebook nel solo 2011. Prima della quotazione in Borsa, però. I guai sono arrivati dopo: nel 2° trimestre 2012 la società ha perso 22,8 milioni, notizia che il 25 luglio ha fatto crollare le sue azioni in borsa del 40%. Ora Zynga dà la colpa a Facebook e preme perché Mark Zuckerberg le faccia recuperare il tempo e il denaro perduto. Per questo dal 2013 oltre a bingo e slot machine, presto sul social network potrebbe arrivare anche il poker online con vincite in denaro. Il tutto ovviamente firmato da Zynga.

Il Regno Unito farà da incubatrice. ”Il settore del gioco è molto sviluppato, ma soprattutto è molto ben regolamentato nel Regno Unito – ha spiegato al Financial Times Julien Codorniou, responsabile europeo del settore gaming di Facebook per l’Europa, l’Africa e il Medio Oriente – dove il bingo reale è già vissuto come un’esperienza social. Gamesys ha i giochi – conclude Codorniu – noi abbiamo il grande pubblico”. Cui presto Facebook potrebbe dare anche la possibilità di cimentarsi con i giochi di casino, come il black jack e la roulette. L’invasione è cominciata: il gioco d’azzardo arriva anche a chi mai prima ha avuto la voglia o la curiosità di farsi una mano di Texas HoldEm. Comodamente, tra le funzioni di un social network diventato in pochi anni imprescindibile strumento di comunicazione per quasi un miliardo di persone.

In Italia, stando alle cifre ufficiali, il successo è scontato. La nostra passione per il social è nota: ogni giorno si collegano al sito 14 milioni di persone. Altrettanto noto è l’amore per l’azzardo: il fatturato del comparto nel 2011 è stato di 79,9 miliardi di euro, di cui 753 milioni solo per il gaming online. Ciò di cui si parla poco sono le conseguenze sociali di tutto ciò, ovvero il gioco d’azzardo patologico: 1,6 milioni di persone che buttano nelle slot machine, al lotto o nei gratta&vinci interi stipendi e pensioni. L’impatto della nuova trovata di Facebook al di qua delle Alpi potrebbe avere effetti devastanti.

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