Il Comune di Roma dà il via libera ad una bretella per collegare al tratto dell’A12 Roma-Civitavecchia la futura autostrada Roma-Latina ed il suo vicesindaco, Sveva Belviso, lancia una petizione per bloccarla.

Il 14 maggio scorso il Comune di Roma, attraverso ben quattro dipartimenti competenti in materia, ha dato parere favorevole al progetto definitivo e neanche un mese dopo il vicesindaco ha iniziato una campagna martellante contro quest’opera mastodontica che dovrebbe tagliare in due Tor De’ Cenci, periferia ovest della capitale e feudo elettorale della Belviso.

Nel testo della petizione inviata a tutti residenti, con la quale si invita a firmare contro l’opera, si parla di “impatto ambientale devastante, passando per lunghi tratti ad una trentina di metri dalle abitazioni” e dello “sventramento del Parco Regionale di Decima-Malafede”. Tra l’altro la bretella, prosegue la petizione, “aggraverà le condizioni del traffico e della mobilità”.

“Il parere dei dipartimenti comunali che lei stessa governa è positivo nonostante le criticità presenti già dal 2008 non siano state risolte. La Belviso non poteva non sapere e non mi sembra abbia fatto nulla finora” dichiara Federico Siracusa, Idv. “Invece di imbrattare con manifesti abusivi il quartiere – spiega Siracusa – la vicesindaco avrebbe potuto, o potrebbe fare qualcosa dentro le istituzioni visto che è il vicesindaco di Roma. Tra l’altro in questo modo il Comune disconosce se stesso e attiva una petizione per interrompere immediatamente le procedure in corso, di un progetto che ha approvato circa due mesi fa. La Belviso se lo vuole veramente avrebbe tutti gli elementi e l’autorità per cambiare il parere del Comune di Roma e bloccare veramente l’iter dell’opera. Faccia seguire le parole ai fatti”.

Effettivamente di fatti ne sono seguiti ben pochi in questi anni. La scelta di ricorrere alle cassette postali, infatti, non è nuova alla Belviso. Una strategia che si è rivelata vincente nei mesi della campagna elettorale, ormai quasi cinque anni fa, quando soprattutto gli abitanti di Tor de’ Cenci venivano rassicurati, dall’allora consigliere Sveva Belviso circa l’inevitabile trasferimento del campo nomadi situato vicino al quartiere. La Belviso peraltro è diventata vicesindaco ed i rom sono ancora lì. Ora le elezioni si avvicinano e la Belviso sembra disposta al muro contro muro con il Campidoglio, pur di proseguire la stessa strategia che tanto ha funzionato alle ultime amministrative.

Un vicesindaco sulle barricate affiancata dal comitato cittadino “No Corridoio” che anni fa ha raccolto decine di migliaia di firme per opporsi non solo alla bretella, come chiede la Belviso, ma anche all’autostrada Roma-Latina. L’intera opera costerà circa 2 miliardi e mezzo di euro, di cui il 40 per cento a carico dello Stato. Difficile pensare di investire una cifra così importante senza la bretella di collegamento con la A12.

Fatto sta: anche la vicesindaco era attesa alla conferenza stampa del fronte traversale anti-bretella per illustrare “la devastazione sociale e ambientale e l’inutilità dell’opera”, annunciare le modalità del ricorso al Tar e presentare le iniziative di contrasto popolare che verranno intraprese già a settembre. Oltre al comitato hanno aderito esponenti di Italia dei Valori, Federazione della Sinistra, Sinistra e Libertà, Verdi, Pd e Pdl. Belviso però ha dato forfait all’ultimo momento per motivi familiari: chissà se questo è un segnale di rientro nei ranghi istituzionali dopo un paio di mesi di esperienza movimentista.

Intanto il Cipe ha approvato la nuova Tirrenica che comprende anche la bretella della discordia. L’investimento è pari a 520,1 milioni di euro, cui si aggiungono 1.319 milioni di euro per la tratta Roma Tor de’ Cenci-Latina e 586,4 milioni di euro per la bretella Cisterna-Valmontone, per un importo totale di 2.425,5 milioni di euro.

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