La zona dei docks londinesi in queste due settimane olimpiche sembra essersi trasformata nel Principato di Monaco durante la tre giorni del Gran Premio di Formula 1. Una vera e propria flotta di yacht superlusso è infatti attraccata in pompa magna nei porti intorno a Canary Wharf. Sono dei veri e propri palazzi galleggianti, completi di cinema, piscina, discoteca, e per alcuni anche un bel campo da basket. Sono le imbarcazioni di quelli che le gare le guardano nei costosissimi palchi esclusivi allestiti all’interno dei siti olimpici, che raggiungono con l’elicottero direttamente dalle navi, essendo queste fornite anche di almeno un eliporto a testa. Se non due.

Un esercito di miliardari è giunto a Londra con la nave personale, per godersi le Olimpiadi da una posizione che più privilegiata non si potrebbe. E così tra il South Dock e il Royal Dock – alcuni dei porticcioli turistici che affastellano il perimetro dei nuovi docklands londinesi – sono arrivati Eclipse, Octopus, Leander, The Maltese Falcon e Illona: bestioni galleggianti che appartengono agli uomini più ricchi del pianeta. Una volta in questi luoghi vivevano i protagonisti brutti, sporchi, e non necessariamente cattivi, dei racconti di Charles Dickens e Joseph Conrad. Oggi la zona è invece popolata da marinai e guardie del corpo, in un rapporto di almeno venti a uno con la celebrità di turno che servono e proteggono.

Tra i grattacieli di vetro della zona finanziaria di Canary Wharf ecco spuntare la plancia di comando di Octopus: un bestione bianco e blu, lungo 126 metri e dai costi di gestione stimati in 13 milioni l’anno, che appartiene a Paul Allen, co-fondatore di Microsoft. Poi altre navi di uomini d’affari dai nomi poco conosciuti ma dai conti in banca spaventosi. Come Frank Lowy, proprietario dei centri commerciali Westfield, o Donald Gosling, tycoon dei parcheggi NCP. E martedì è attraccata anche Eclipse: lo yacht privato più lungo del mondo (oltre 170 metri) del russo Roman Abramovich, che qui a Londra già abita e possiede palazzi in serie. Ma evidentemente nemmeno lui vuole perdersi la fiera delle vanità.

E dove c’è ricchezza, ecco le celebrità calare in massa come il prezzemolo in cucina, che dove le metti stanno bene. Tra un Brad Pitt e una Angelina Jolie sono passati di qui anche i prezzemolini per eccellenza: la giovin coppia reale William e Kate. Un’atmosfera surreale di grandeur e opulenza che costringe, quando si passeggia per gli oramai ex-storici docks londinesi, a mantenere fissi gli occhi sul Tamigi. Non sia mai che volgendo lo sguardo, tra il nuovo grattacielo di una società finanziaria e la lussuosa carlinga di uno yacht, si intravedano le immense distese di palazzoni popolari, depositi industriali dismessi e bidonville di lamiera e che ancora circondano a est l’intera zona. Luoghi ad alta densità di miseria popolati giorno e notte da personaggi che ancora oggi non sfigurerebbero in un racconto di Dickens. Potrebbe allora sembrare che qualcosa, da qualche parte, sia andato storto.

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