Gli anziani sono tra le fasce più indigenti e toccate dalla crisi. Non è una novità, ma ora c’è un ennesimo fenomeno a testimoniare le difficoltà che stanno vivendo i pensionati italiani: farsi curare negli ambulatori dei poveri. Per molti che ricevono la pensione minima (circa 8 milioni quelli che nel 2010 hanno riscosso pensioni inferiori ai 500 euro al mese), le cure sanitarie seppur necessarie, diventano un lusso insostenibile e l’unica soluzione è rivolgersi appunto agli ‘ambulatori dei poveri’, dove possono ricevere cure gratuite subito, senza liste di attesa e necessità di prenotazione.

E’ quello che sta accadendo ad esempio all’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto alle malattie della povertà (Inmp) di Roma, struttura di eccellenza che da anni offre assistenza mirata alle categorie più fragili, a partire dagli immigrati e i senza fissa dimora. Da alcuni mesi ad affollare le sale d’attesa di questo settecentesco edificio nel cuore della Capitale, sono proprio gli anziani, sempre più numerosi. ”Stanno aumentando notevolmente i pensionati italiani che si rivolgono a noi chiedendo assistenza sanitaria – spiega il direttore generale dell’Istituto, Concetta Mirisola –  Complice l’attuale crisi economica, negli ultimi mesi abbiamo registrato un aumento del 4 – 5% delle richieste da parte di questa categoria”.

All’Inmp, anziani, immigrati, homeless e non solo, possono essere visitati nel poliambulatorio senza appuntamento, sette giorni su sette. Tra i servizi offerti, analisi cliniche e visite specialistiche, ma anche assistenza legale e psicologica. Dal 2007 ad oggi l’Istituto ha assistito 43.311 pazienti (di questi 78% stranieri e 22% italiani), ed è impegnato anche in progetti mirati per l’assistenza in occasione di sbarchi di migranti nell’isola di Lampedusa. L’Inmp, inoltre, ha avviato un progetto con il ministero della Salute che permetterà di fornire a pazienti indigenti dentiere, occhiali e protesi acustiche: ”Prevediamo infatti – continua Mirisola – una forte domanda di tali dispositivi proprio da parte di pensionati in difficoltà”. Le emergenze attuali, rileva Mirisola, riguardano però sempre di più anche le ”nuove povertà metropolitane, con gli anziani spesso in prima linea”. Anche le ultime stime indicano chiaramente l’aggravarsi dell’indigenza nel Paese: gli italiani in situazione di povertà, secondo i dati della Caritas italiana, sono 8,2 milioni, pari al 13,8% della popolazione, mentre il 24,7% degli italiani è a rischio di povertà contro il 23,1% dell’Unione Europea.

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