Sono molto addolorata per la morte di Renato Nicolini. È stato un grande personaggio, un artista prestato alla politica come ha detto di lui suo figlio. A Nicolini si devono non solo le celebri “estati romane” ma anche un evento incredibilmente importante e insieme ultrapopolare come il Festival internazionale della poesia di Castelporziano, estate 1979. Io c’ero, inviata da Panorama, e ho avuto la fortuna di incontrare e intervistare poeti del calibro di Gregory Corso e Allen Ginsberg, Lawrence Ferlinghetti e Diane Di Prima, William Borroughs e Evgheni Ewtuschenko, Leroy Jones e molti altri ancora.

Sulla spiaggia migliaia di ragazzi bivaccavano, cazzeggiavano, suonavano, facevano casino, disturbavano. Ci fu una mezza rivolta (non ricordo più il motivo) placata solo dal mantra di Allen Ginsberg. Non mi sono mai divertita tanto: dormivo in un alberghetto scassatissimo a qualche kilometro di distanza e facevo l’autostop per arrivare alla spiaggia: mi raccattavano poeti.

Nicolini (“Niccolini-Chiccolini”, non so perché, ma Vincino lo chiamava così) assisteva a questa parata di star della poesia internazionale, poeti nostrani (un po’ invidiosi dei colleghi stranieri) e coatti romani ridendosela sotto i baffi. Tre giorni indimenticabili. Un bagno di cultura e di umanità. Grazie Renato, buon viaggio.

 

 

 

 

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