Puntuali, ogni quattro anni, arrivano le Olimpiadi e il povero De Coubertin si rivolta nella tomba.

Sponsor ammazza-sport, professionismo spinto, enormi sprechi, disprezzo per l’ambiente, retorica nazionalista e chissà cos’altro ancora.

Vinca il migliore…

Arriva l’Olimpiade, finalmente!
Anestetico, droga, distrazione
che serve per tener buona la gente
cui portar via il lavoro e la pensione.

C’è la crisi mondiale e i sacrifici
vengono imposti solo ai poveracci
dalle television resi felici,
come da un pusher che del fumo spacci.

La stupenda sfilata d’apertura
trenta milioni pare sia costata,
una somma che in questa congiuntura
si deve dir sia stata sputtanata.

Fra un monito, una predica e un rimbrotto
è corso a Londra il vecchio Presidente
per l’usuale e trito pistolotto
sulla coesion di una nazion vincente.

Mentre spinge sulla spending review
che gli ospedali e i tribunal fa fuori,
non s’accorge il campione di virtù
che i premi agli italiani vincitori

son molte volte quelli dei paesi,
assai più seri e meno indebitati,
ai quali il bocconian da molti mesi
dà lezion come fossero sfigati.

La nuova che dà più soddisfazione
è che sia solo terza la Vezzali
che ambiva la “toccasse” il Capellone
col suo bunga-fioretto senza eguali.

Infine una notizia rilevante,
un nuovo sport è stato appena ammesso:
l’estorsione a ricchissimo furfante
nelle versioni mafia, soldi e sesso.

L’Italia si è già il podio assicurato,
con medaglie di bronzo, argento ed oro.
In finale un bibliofilo stimato,
un ruffian specialista nel lavoro

che ovunque procurò mignotte a schiere
e una maitresse che sa i casin gestire,
della regione astuto consigliere.
Vinca il migliore! Lo si può ben dire…