Un manifesto che auspica e opera per la nascita del partito di chi lavora, produce, paga le tasse e vuole uno Stato che funzioni e che costi meno. Sembra questa la sintesi del movimento politico lanciato oggi da Michele Boldrin, Luigi Zingales e altri economisti che in questi anni hanno commentato e criticato la politica economica attraverso il sito Noisefromamerika.

La misura deve essere colma se, scendendo dalle loro prestigiose cattedre sparse per il mondo, hanno oggi deciso di scendere in campo per bloccare il folle declino che sta bruciando il futuro di intere generazioni e disperdendo il patrimonio di capacità di un popolo quale quello italiano che ha la responsabilità di essersi affidato in questi anni alla più squalificata e squalificante classe dirigente dell’occidente industrializzato.

Chi ha la capacità di capire, perché ha studiato, viaggiato, si è affermato e quindi goda di un minimo di indipendenza intellettuale ed economica, ha oggi la responsabilità di agire con la consapevolezza che la Rete può consentire in politica lo sparigliamento delle carte attraverso la libera circolazione delle idee.

In Rete se ne sentono di tutte i colori, molte ancora pervase di nostalgie di ideologie cui la Storia ha da tempo tolto la parola, ma il confronto delle idee è tornato ad essere l’essenza della democrazia dalle piazze di Atene a quelle virtuali di oggi.

Coniugare merito e solidarietà in una economia di mercato moderna e liberata da conflitti di interesse e privilegi corporativi sembra essere la sfida culturale su cui converge il pensiero di molti e anche il mio.

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