A oltre due mesi dalla prima scossa del 20 maggio, per Vasco Errani, presidente dell’Emilia Romagna e commissario straordinario, inizia la fase più complicata del post-sisma. Quella che dovrà segnare il passaggio definitivo dall’emergenza alla ricostruzione per arrivare, infine, alla normalità. Lui assicura che in Emilia le cose non andranno come in Abruzzo: niente villaggi, niente casette e niente new town. “Noi non faremo come a L’Aquila, dove, a tre anni dal terremoto, ci sono ancora le opere provvisionali”. Intanto però è arrivato il momento di tradurre gli impegni in risultati visibili. E le promesse in moneta spendibile, nonostante la lentezza della macchina burocratica italiana. Perché ogni giorno i sindaci dei comuni distrutti dalle scosse firmano fatture su fatture, anche se di soldi, per ora, ne sono arrivati pochi e con il contagocce.

In questi giorni, enti e associazioni si stanno presentando, uno dopo l’altro, nella sede della Regione per consegnare i fondi raccolti attraverso le diverse iniziative. Ma ancora non si sa quanto i sindaci dovranno aspettare, per toccare con mano un tesoretto che supera i 21 milioni di euro.

Oggi a Bologna è arrivato anche il direttore de Il Fatto Quotidiano, Antonio Padellaro, accompagnato da  Riccardo Faietti, presidente della Cooperativa Fuori Orario. Insieme hanno portato i fondi raccolti con il concertone, che il 10 giugno ha chiuso la festa del Fatto a Taneto di Gattatico. In tutto 27mila euro da destinare alle famiglie delle vittime del sisma del 20 e del 29 maggio. Le risorse saranno consegnate ai Comuni dove risiedevano le vittime, e saranno poi gli enti locali a consegnarle direttamente alle famiglie.

“Si tratta di una cifra sicuramente non enorme, una goccia nel mare – ha spiegato Antonio Padellaro – ma è un segnale di solidarietà reale e di vicinanza ad una terra che della solidarietà concreta rappresenta uno degli esempi migliori”. Non è il primo gesto che il quotidiano compie a favore della popolazione terremotata. Alla vigilia dell’inizio degli Europei di calcio, il giornale aveva cercato di rendere più lieve la quotidianità tra le tende, regalando quattro televisori agli ospiti dei campi di San Biagio, del Palaverde di Cavezzo, di Medolla e di San Felice sul Panaro.

“Vedo che la Regione e le istituzioni locali  – ha aggiunto Padellaro – stanno facendo il massimo per far fronte all’emergenza e proprio ai Comuni abbiamo affidato il compito di consegnare quanto raccolto con la nostra iniziativa, perché arrivino il prima possibile ai destinatari colpiti così duramente. C’è però un problema probabilmente di ordine generale, che riguarda la situazione del Paese. Forse in questo momento a Roma non hanno la testa per pensare che ci sono queste persone che hanno bisogno”.

Presenti all’iniziativa anche alcuni amministratori dei Comuni colpiti dai due terremoti, che hanno colto l’occasione per rivolgere un appello: “I media continuino a raccontare le piccoli e grandi storie di questi paesi. Tutte le realtà, fino alle frazioni più piccole, non devono essere dimenticate”.

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