Hai paura perché in troppi hanno un’arma? Comprane una anche tu. La pensano così migliaia di cittadini del Colorado. Che, traumatizzati dalla strage del cinema di Aurora, alle porte di Denver, invece di riversarsi nelle strade per chiedere leggi più severe contro il possesso e la commercializzazione di armi da fuoco, si sono accalcati nei negozi per acquistarne una. Lo confermano i dati delle autorità locali, per cui in tutto lo Stato nei giorni dopo la sparatoria è schizzata alle stelle la vendita di fucili e pistole. Solo nello scorso fine settimana le richieste sono state quasi 3mila: un aumento del 43% rispetto al week-end precedente. Presi d’assalto anche i poligoni di tiro, al completo e prenotati per molte settimane a venire.

Per i cittadini di Denver e dintorni si può vincere la paura provocata da uno dei più truci omicidi di massa della storia statunitense in un solo modo: armarsi fino ai denti. Da venerdì scorso, infatti, sono centinaia le persone che si fanno trovare in coda fuori dai negozi di armi e munizioni ben prima che aprano le serrande. Una situazione “folle”, dice un commesso intervistato dal giornale locale, se non altro perché si tratta di persone che si armano solamente “per andare al cinema”. Secondo i dati raccolti dal Colorado Bureau of Investigation, i permessi per l’acquisto di un’arma da fuoco rilasciati tra venerdì e domenica sono stati ben 2.887, di cui 1.216 nella sola giornata di venerdì.

Dopo la strage avvenuta per mano del ventiquattrenne James Holmes, il supporto pubblico a nuove ed eventuali leggi sul possesso di armi è piombato ai minimi storici. Esattamente il contrario di quanto accade ad organizzazioni “per i diritti civili” come la National Rifle Association, una delle più potenti del Paese. Una lobby molto influente, quella della Nra, che in realtà vede da anni una crescita costante della sua popolarità, e che raccoglie simpatie dall’intero establishment politico d’oltreoceano. Se non altro perché nella sua storia ha aiutato sia democratici che repubblicani durante le loro campagne elettorali.

La scelta dei due candidati alla Casa Bianca Obama e Romney di non esprimersi esplicitamente sulla necessità o meno di modificare la legge sul possesso di armi non sembra dunque casuale. In effetti, opporsi alla passione di molti cittadini Usa per le armi da fuoco può essere molto controproducente, per un politico. Ne sa qualcosa il membro del Congresso Ed Perlmutter che, oltre ad avere invitato via facebook i suoi follower ad unirsi a lui nel pregare per le vittime della strage, ha anche chiesto regole più stringenti sulla circolazione di pistole e fucili negli Usa.

Una mossa azzardata, visto il pensiero mainstream americano, che in poche ore ha portato la pagina di Perlmutter ad essere presa di mira da decine di aspiranti pistoleri. “Se anche una sola persona in quel cinema fosse stata armata, la situazione non sarebbe stata così grave”, scrivono i detrattori delle sue proposte al parlamentare democratico: “Un controllo più severo sulle armi per un criminale non significa nulla”.

Sarà, ma in un cinema della California meridionale un uomo, irritato perché il film non iniziava, ha seminato il panico dicendo che se avesse avuto un’arma avrebbe fatto come il killer di Aurora. Un episodio che mostra come alla psicosi collettiva si aggiunga ora la paura di casi di emulazione delle folli gesta di Holmes, e non solo nel west. Un uomo, fermato per eccesso di velocità a Biddeford, nel Maine, aveva non solo l’auto piena di ritagli di giornale in cui si parlava della mattanza avvenuta in Colorado, ma, come rivelato dalla Cbs, anche due pistole e un Kalašnikov AK-47 nel bagagliaio. Nello stesso Stato, poche ore dopo, la polizia ha scovato una casa piena di armi e munizioni. Il proprietario, durante gli interrogatori, ha ammesso di volere sparare al suo ex datore di lavoro. Una decisione, ha confessato, presa il giorno dopo avere visto l’ultimo “maledetto” episodio della saga di Batman.

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