A Denver in Colorado James Holmes, studente di medicina ventiquattrenne, è entrato in un cinema che stava proiettando l’ultimo film della serie di Batman e vestito come Bane, il personaggio cattivo contrapposto all’eroe, ha prima gettato un lacrimogeno e dopo ha cominciato a sparare all’impazzata uccidendo 12 persone e ferendone oltre 50, tra cui più di qualche bambino. Un gesto che non avrebbe bisogno delle riflessioni e delle costernazioni delle ultime ore o comunque non soltanto di queste, ma avrebbe bisogno di azioni concrete di prevenzione perché atti del genere rimangano confinati sullo schermo.

Tutti addolorati, ma domani come oggi, il porto d’armi di privati cittadini negli Stati Uniti sarà sempre legale e la “democrazia” sarà sempre portata ad altri popoli con l’utilizzo della forza.

Mi chiedo cosa possa essere andato in tilt nella testa di questo ragazzo perché potesse attuare una violenza di questa portata e soprattutto se c’è stata, e quale eventualmente è stata, la violenza che lui ha sentito di subire tanto da dovervi reagire in quel modo. Anche la follia ha le sue motivazioni ed ha una sua storia, niente nasce dal niente.

Mi chiedo che legame ci sia stato tra il gesto violento e la sua realizzazione attraverso il travestimento del personaggio cattivo del film. Non conoscevo Bane e sono andato a cercarne qualche notizia su internet ed ho letto nella sua biografia immaginaria che è stato condannato, sin dalla nascita, a scontare una pena in un carcere di massima sicurezza a causa delle colpe di suo padre che era un rivoluzionario. In carcere (un innocente) ha subito torture tali da diventare uno psicopatico prima di riuscire ad evadere. Un uomo la cui violenza è nata da altra violenza. Se Holmes ha scelto di travestirsi da Bane è probabile che fosse a conoscenza di tutto questo.

Mi chiedo se la tragedia di Denver poteva essere evitata e non ho certezze naturalmente, ma credo che molte delle violenze che viviamo sarebbero evitabili con un migliore addestramento alle emozioni e alla loro espressione. Non che in natura avremmo bisogno di essere addestrati ad utilizzare ciò che essa ci ha fornito, ma viviamo anche in una società che, sebbene nasca dalla natura, sa essere molto diversa da essa.

Innocenti pagano perché ci insegnano che è meglio reprimere che esprimere o che se si è più forti questo dà diritto di utilizzare la forza su chi è più debole.

Non funziona così, capiamolo o Denver si ripeterà in altre mille storie che, per quanto diverse tra loro, saranno sempre collegate dall’ essere sottoposti alla violenza di dovere fuggire da una realtà che non si è più in grado di affrontare.

di Mario De Maglie

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