Un emiliano alla corte del re di Napoli. Il sindaco partenopeo, Luigi De Magistris, ad appena un anno dalla vittoria elettorale che contro molti pronostici lo portò a sedere sullo scranno di primo cittadino partenopeo, ha portato oggi nella sua giunta Enrico Panini, reggiano, segretario nazionale della Cgil e per oltre un decennio leader di categoria dei lavoratori della scuola. Ma soprattutto, e qui sta il significato politico dell’operazione, membro dell’assemblea nazionale del Partito democratico.

Panini, come ha spiegato oggi De Magistris, prenderà l’assessorato al lavoro. Assieme a lui arriva anche Salvatore Palma un dottore commercialista: a lui la delega al bilancio. Palma e Panini prendono rispettivamente il posto di Riccardo Realfonzo, uomo simbolo fino ad oggi in giunta e Giuseppe Narducci, il pubblico ministero che già si era dimesso nelle scorse settiman . Con una serie di rimpasti di deleghe, i due nuovi membri dell’esecutivo napoletano avranno delle deleghe coerenti con le loro figure. A Palma il bilancio e al sindacalista Panini, naturalmente, il lavoro.

Enrico Panini nasce in Francia, a Reims, nel 1954. Nel 1972 si iscrive alla Cgil e nel 1974 assume la responsabilità di delegato nel suo luogo di lavoro. Nel 1979 entra nella Segreteria della Cgil Scuola di Reggio Emilia per diventarne segretario provinciale nel 1982. Sette anni dopo, nel 1989, arriva al vertice regionale della categoria. Poi nel 1991 la scalata ai vertici nazionali del sindacato. Nel 1991 diventa dirigente nazionale del comparto scuola, nel 1992 entra in segreteria nazionale come responsabile dell’organizzazione. Poi nel 1997 inizia il suo lungo regno nella Cgil  scuola. Quel settore della Cgil contava allora circa 90 mila iscritti, diventati nel 2008 oltre 170 mila.

Nel 2004 con Panini segretario, dalla fusione tra la categoria Scuola e lo Snur (università e ricerca), nasce la Federazione lavoratori della conoscenza (FLC). Eletto in Segreteria confederale il 16 Giugno 2008 Panini ha lasciato la guida della Flc e ora potrebbe lasciare definitivamente o temporaneamente il sindacato dove è cresciuto.

Nei giorni scorsi si era fatto il nome anche di altri sindacalisti di punta pronti ad accettare di collaborare con la giunta De Magistris. Un nome era quello di Gianni Rinaldini anche lui reggiano e predecessore di Maurizio Landini alla giuda della Fiom. L’altro nome era quello di Massimo Brancato, coordinatore dei metalmeccanici Cgil nel Sud Italia.

Ma la provenienza Fiom di entrambi i nomi ha portato probabilmente il sindaco partenopeo a più miti e moderati nomi sempre del mondo Cgil. Così ecco spuntare Enrico Panini, che significa anche un avvicinamento al partito di Pierluigi Bersani, dopo che De Magistris che fu appoggiato dal Pd solo al secondo turno di ballottaggio. Con l’allontanamento di Realfonzo e del pm Narducci intanto, simboli di una volontà di cambiamento rispetto alla passata gestione di Rosa Russo Iervolino, la rivoluzione promessa dal sindaco partenopeo nella trionfale campagna elettorale della primavera 2011, rischia di essere sempre più annacquata.

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