Bisognerà aspettare il 10 luglio 2013 per sapere a chi andrà il posto da ricercatore di Storia contempoaranea all’università di Catania, bandito nell’agosto 2011, e già conteso. Un concorso-scandalo, di cui si è discusso persino in Parlamento. Dopo che Giambattista Scirè, l’accademico che si è classificato al secondo posto, ha fatto ricorso al Tar della Sicilia. Secondo lui, la laurea in Architettura di Melania Nucifora, vincitrice del concorso, poco ha a che vedere col settore disciplinare oggetto del bando.

Adesso sarà il tribunale amministrativo a decidere chi dei due ha più diritto al contratto a tempo determinato (tre anni più due) offerto dall’ateneo etneo. La commissione giudicatrice – composta dai professori Simone Neri Serneri, dell’università di Siena, Luigi Masella, dell’ateneo di Bari, e Alessandra Staderini, dell’università di Firenze, tutti nominati dal rettore di Catania Antonino Recca – aveva assegnato il punteggio della graduatoria preliminare sulla base di due criteri: i titoli e le pubblicazioni. Uno scarto di tre punti – 89,3 contro 86,45 – ha fatto pendere la bilancia in favore di Nucifora. Ma lei, che da anni collabora con il dipartimento di Scienze umanistiche dell’ateneo catanese, non ha conseguito nessun dottorato di ricerca, titolo non indispensabile ma “preferenziale” per essere selezionati. Al contrario di Scirè, che tra le sue pergamene conta anche quella di un dottorato in Studi storici sull’età moderna e contemporanea. Eppure, a lui per i titoli sono stati assegnati 16,45 punti. Mentre a lei ne sono stati dati 26,3.

Il 15 marzo 2012 Melania Nucifora ha cominciato regolarmente le sue attività, in qualità di vincitrice del concorso. Il 4 aprile il Tar, interpellato da Scirè, ha invitato la commissione a formulare un nuovo giudizio. E la commissione ha risposto confermando la decisione già presa. La storia, però, è approdata in Parlamento: Paolo Orsini, deputato del Partito democratico, lo scorso 8 maggio ha interpellato direttamente il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. “L’architetto Nucifora – scriveva Orsini – risulta aver ottenuto inoltre, senza possedere il requisito del dottorato di ricerca, diversi incarichi di docenza presso l’università di Catania, in più facoltà”. E aggiunge: “Si evinceva la presenza, tra le pubblicazioni presentate dalla candidata vincitrice, di due saggi contenuti rispettivamente in due volumi curati dal presidente della stessa commissione, cioè Simone Neri Serneri”. Il nome del presidente della commissione torna di nuovo nel programma d’esame del corso di Storia dell’architettura tenuto da Nucifora nell’anno accademico 2008/2009: era ancora di Neri Serneri uno dei testi adottati ai fini dello svolgimento della materia. “È legittimo – conclude Orsini – che una candidata laureata in architettura vinca la selezioni per un concorso di ricercatore in storia contemporanea?”.

Adesso sembra essere arrivato il capitolo finale. Il Tar di Sicilia entrerà nel merito della nomina del ricercatore. Ma lo farà soltanto tra un anno, coi tempi della giustizia amministrativa. Nel frattempo, Nucifora continua a insegnare e Scirè aspetta. Nella speranza che la decisione definitiva non si faccia attendere oltre, arrivando quando il contratto previsto dal concorso sarà già scaduto.

di Luisa Santangelo

Articolo Precedente

Comune di Roma, quando si parla di Acea i cittadini non possono entrare

next
Articolo Successivo

Partecipò agli scontri del G8 Genova, rischia 8 anni. “Ma non ho devastato”

next