L’origine delle macchie solari grazie alla risonanza magnetica. Un team di scienziati della New York University, del Max Planck Institute e della Nasa ha compiuto una sorta di “risonanza magnetica” per osservare al di sotto della superficie del Sole, che ha rivelato nuovi dettagli su come il calore si trasferisce sulla superficie della nostra stella, e su come si formano il campo magnetico e le macchie solari. I risultati delle nuove osservazioni sono stati pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.

I ricercatori hanno sfruttato una camera a 16 milioni di pixel, presente all’interno del Solar Dynamics Observatory. Una volta visti osservati con precisione i movimenti delle onde sulla superficie del Sole, hanno ricostruito quelli del plasma presente al di sotto della superficie. “In questo modo abbiamo visto come la velocità di movimento del plasma è di circa 100 volte più lenta di quanto precedentemente stimato” ha spiegato il geoscienziato Shravan Hanasoge. “Se i movimenti così lenti che abbiamo osservato dovessero rivelarsi corretti, dovremmo completamente rivoluzionare le nostre attuali teorie sulla generazione del campo magnetico solare e sulle macchie solari, basate su movimenti rapidi di convezione sotto la superficie del Sole”. 

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