Il prossimo 2 agosto, trentaduesimo anniversario della strage alla stazione di Bologna, è la “giornata in memoria delle vittime di tutte le stragi”. E se il programma ufficiale della commemorazione, a cui a nome del governo dovrebbe essere presente il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri (per quanto si rimanga in attesa di conferma), è stato reso pubblico oggi dall’Associazione vittime, per ricordare le 85 vittime dell’ordigno deflagrato alle 10.25 nella sala d’aspetto di seconda classe e quelle degli altri eventi stragisti si inizia qualche giorno prima.

Il manifesto di quest’anno dice che “la strategia delle stragi dal dopoguerra a oggi ha impedito all’Italia di divenire una democrazia compiuta. È nel cuore delle istituzioni e vanno cercato i mandanti”. E sotto questa linea, la ricerca dei mandanti, si inizia sempre alla stazione di Bologna il 26 luglio quando verrà presentato in anteprima un libro scritto da Paolo Bolognesi, presidente dei familiari e dell’Unione dei familiari delle vittime per stragi (la prima nacque nel 1981 e la seconda nel 1983 e riunisce Piazza Fontana, Piazza della Loggia, l’Italicus, Ustica e il Rapido 904). Il volume, in uscita per la casa editrice reggiana Aliberti, è stato scritto a quattro mani con il giornalista Roberto Scardova e si intitola “Stragi e mandanti”.

“Gli atti giudiziari di tanti procedimenti”, dice Bolognesi, “ci hanno consentito di conoscere molto sul terrorismo indiscriminato in Italia. Ma spesso è stata ostacolata la ricerca proprio di chi ha commissionato le bombe e delle ragioni alla base di quei fatti”. Il senso del lavoro di Bolognesi e Scardova è stato questo: immergersi negli atti prodotti nell’ambito di diverse indagini, a iniziare dal recente Brescia ter sull’attentato di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974, e mettere insieme le risultanze per costruire “un quadro italiano e atlantico che dia una lettura coerente agli anni della strategia della tensione”.

Ulteriori dettagli sul libro al momento rimandati alla conferenza stampa del 26 luglio. Ciò che invece si conosce già è il programma del prossimo 2 agosto. Si parte alle 6.30 al parco della Montagnola con l’arrivo delle staffette podistiche “Per non dimenticare” mentre alle 8 nel piazzale della stazione le Poste presenteranno gli oggetti commemorativi e lo speciale annullo filatelico. Il nucleo centrale delle cerimonie si articola a partire dalle 8.15, in Comune, con l’incontro tra i familiari delle vittime e le autorità.

Un’ora più tardi, come ormai da tradizione, in piazza del Nettuno si radunerà il corteo che sfilerà lungo via Indipendenza per approdare davanti alla stazione per il discorso di Paolo Bolognesi, il minuto di silenzio e l’intervento del sindaco di Bologna Virginio Merola (il rappresentante del governo, invece, se presente prenderà la parola a Palazzo d’Accursio evitando così il nodo del fischi da parte di chi partecipa alla commemorazione). Sempre alla stazione, al termine degli interventi, verranno deposte le corone alla targa in memoria del ferroviere Silver Sirotti, vittima della strage del treno Italicus del 4 agosto 1974.

E proprio all’evento che 8 anni prima della stazione aveva sconvolto Bologna si guarda per la restate parte della mattinata. Il ricordo è quello dello scoppio che avvenne sulla linea di collegamento con Firenze, all’altezza di San Benedetto Val di Sambro, quando un ordigno collocato sull’espresso Roma-Brennero fece 12 vittime e 44 feriti. La località dell’Appennino verrà raggiunta con un treno speciale e qui, in memoria anche della strage di Natale del 23 dicembre 1984, interverranno il sindaco di San Benedetto, Gianluca Stefanini, il rappresentante dell’Unione vittime stragi Manlio Milani (è anche il presidente dei familiari delle vittime della bomba di Brescia) e il vicepresidente della Provincia di Bologna, Giacomo Venturi.

Se la giornata sarà nel frattempo dedicata alla commemorazione dei tassisti uccisi il 2 agosto 1980 che avverrà nel piazzale Cotabo, in via Stalingrado 65/13 (ore 11.40) e al triangolare “Lo sport ricorda” al centro sportivo Pallavicini (dalle 15 si affronteranno le squadre del consiglio comunale e provinciale, di Rfi Bologna e di Cotabo), si passa poi alla serata con l’edizione numero 18 del concorso internazionale di composizione 2 agosto. La location è quella di piazza Maggiore e i vincitori di quest’anno arrivano dagli Stati Uniti, dalla Cina e dall’Olanda (sono Martin Kennedy, Zhang Zhenzhen ed Edward Top). L’intero concerto – che inizierà alle 21.15 e che prevede l’intervento anche dei musicisti Domenico Nordio, Duccio Ceccanti, José Ramon Encinar, Roberto Molinelli, Cristina Zavalloni e Fabrizio Festa – sarà trasmesso in diretta da Rai Radio Tre.

“Essere qui a ricordare dopo 32 anni”, dice ancora Paolo Bolognesi, “è ancora importate e lo diventa sempre di più. Lo abbiamo scritto nel manifesto, quando parliamo del cuore delle istituzioni e dei mandanti. Infatti la nostra ricerca e il nostro impegno, anche attraverso lo sport e l’arte, si dirige con determinazione sempre maggiore in quella direzione: i nomi di chi ha eseguito e di chi ha depistato ci sono già. Ora vogliamo quelli di chi ha deciso. È dovuto ai familiari ed è dovuto a tutti i cittadini, che hanno diritto a sapere”.

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