Una scuola materna ed una scuola media dovevano sorgere all’Axa, periferia ovest di Roma a due passi da Ostia, con un importo complessivo di spesa di circa 6 milioni e mezzo di euro ma, al momento, non c’è neanche il cantiere: soltanto una selva di canneti e sterpaglie spuntano dietro la recinzione del cosiddetto cantiere.

Due scuole fantasma che dovevano essere già funzionanti da tempo, tant’è che figurano anche nel Piano Regionale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche della Regione Lazio e nella proposta di riorganizzazione della rete scolastica di Roma Capitale: entrambe le due scuole sono indicate negli accorpamenti con altri istituti ma non esistono. Oltre a Regione e Comune anche l’ufficio scolastico regionale del Ministero dell’Istruzione non sembra essersi accorto di nulla, visto che ha chiesto, in funzione dell’accorpamento del prossimo anno, gli organici delle due scuole, dotate finanche del codice meccanografico, identificativo di ogni singola scuola esistente nel bel Paese. Una storia tutta italiana, dove istituzioni di ogni ordine e grado propongono di accorpare un mucchio d’erba e canneti con altre scuole e richiedono perfino gli organici del personale di questa ‘selva oscura’, venutasi a creare dopo anni di totale abbandono del cantiere mai partito.

Gli unici indizi di questa complessa storia sono, per la scuola materna, una delibera della giunta comunale del 2 dicembre 2003 di “Approvazione progetto definitivo per i lavori di costruzione”, importo 2.046.319,64 euro, per la scuola media, un cartello del Comune di Roma che campeggia davanti alla recinzione del ‘cantiere’: termine ultimazione lavori, 7 aprile 2011.

In attesa che sorgano i due edifici ‘fantasma’, l’amministrazione capitolina sta erogando da anni, ormai, contributi alle scuole private che accolgono i bimbi della scuola materna esclusi dagli istituti pubblici della zona: parliamo di 800 euro ad alunno, stanziati ogni mese agli istituti privati. Nessuno, né il comune né il municipio di competenza, il XIII, ci ha saputo dare contezza dei soldi in questione. “Sicuramente si tratta di decine, se non di centinaia di migliaia di euro all’anno”, dichiara Adriana Fornaro, presidente del comitato di quartiere “Amici della Madonnetta”, che da dieci anni ormai segue la vicenda. “L’entroterra in questione ha una popolazione complessiva maggiore di quella di Ostia – spiega la Fornaro – con molte coppie giovani con figli piccoli: i bimbi che restano fuori dalle scuole pubbliche ogni anno sono centinaia”.

Abbiamo chiesto spiegazioni alla dottoressa Chiara Cecilia Cuccaro, responsabile dell’Unità Operativa Edilizia Scolastica del comune di Roma, che ha risposto, dopo alcuni giorni, con una scarna mail. “In merito alla scuola materna – si legge nella nota – va detto che dopo la delibera del 2003 è stato riapprovato il quadro economico del progetto definitivo per adeguamento normativo con un importo di euro pari a 2.431.319. Al momento dell’affidamento della redazione del progetto esecutivo si è rilevata la necessità di reperire ulteriori 480mila euro. Tali risorse attualmente non sono reperibili a causa dei vincoli legati al patto di stabilità, pertanto l’amministrazione ha ritenuto non procedere – almeno fino a quando non saranno stanziati i fondi necessari – alla progettazione esecutiva”. Nessun commento sul perché le scuole ‘fantasma’ siano state inserite negli accorpamenti per la riorganizzazione della rete scolastica.

E le spiegazioni date dalla Cuccaro sembrano un po’ discordanti con quelle fornite, dalla stessa responsabile dell’edilizia scolastica, ad alcuni cittadini del comitato di quartiere circa un mese fa: “Per la scuola materna bisogna aggiornare il progetto alle norme antisismiche”, ha dichiarato, parlando del medesimo edificio mai sorto.

Anche per la scuola media le spiegazioni della Cuccaro sembrano contraddire quelle date qualche mese fa. “Per quanto riguarda la scuola media va precisato che i lavori sono stati affidati alla ditta GEA e sospesi a causa delle indagine archeologiche richieste dalla Sovrintendenza”, si legge nella nota. La responsabile dell’edilizia scolastica di Roma Capitale ha anche rassicurato i cittadini, sottolineando che nelle prossime settimane verrà convocata “l’impresa appaltatrice per avviare l’iter di ripresa dei lavori”. Non si capisce di quale ripresa si parli visto che i lavori non sono mai iniziati. Ma il 25 febbraio scorso, gli uffici dell’assessorato ai Lavori pubblici, davano per certo l’avvio dei lavori entro due settimane e circa un mese fa la Cuccaro dava per certo, ai cittadini del comitato, l’avvio dei medesimi lavori entro fine giugno. Nell’attesa gli istituti privati continuano a incassare dal Comune di Roma centinaia di migliaia di euro all’anno per la carenza di scuole pubbliche sul territorio.

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