Svolgimento. Rivolgerei un discorso sincero e diretto al Paese, come lo farebbe il comandante di un aereo che perdesse pericolosamente quota o quello di una nave che imbarcasse acqua fino ad inclinarsi.

“Signori, non siamo più in grado di assicurare il benessere e le conquiste sociali conosciute ininterrottamente dal secondo dopoguerra ai primi anni novanta. Non perchè ne disconosciamo oggi il valore e il senso sociale, ma perchè non siamo, almeno momentaneamente, più in grado di garantirle ancora per molto.

Con la miope e irresponsabile politica economica degli ultimi venti anni abbiamo perso opportunità come quella dei bassi tassi consentitici dall’ingresso nell’euro per abbattere il debito pubblico, già pericolosamente cresciuto negli anni ottanta, mentre la competitività della nostra economia e dell’intero sistema Paese stagnava o recedeva.

In queste condizioni, la pretesa di conservare rendite di posizione e privilegi cui tutte le categorie sociali si sono nel tempo abituate ed adagiate può portare solo ad una lenta e inesorabile agonia.

Dobbiamo condividere responsabilmente delle priorità strategiche ed essere disponibili a mettere da parte ogni altra pretesa individualistica o corporativa.

È la libera impresa che manda avanti il Paese sulla spinta di incentivi reali che invoglino l’intrapresa, gli investimenti e quindi l’occupazione, quando disincentivi non la dirottino altrove o la scoraggino come avviene oggi.

Dobbiamo liberare dai disincentivi reali queste energie imprenditoriali che hanno rappresentato la vera materia prima del Paese perchè riscoprano il potenziale economico dell’Italia, coerentemente con una visione di sviluppo incentrata sulla qualità della vita urbana e delle produzioni, da quelle agricole a quelle industriali e tecnologiche, sulla riconversione del territorio con il suo patrimonio paesaggistico e culturale e sulla qualità dell’edilizia unita all’efficienza energetica.

La seconda priorità è rappresentata dai giovani con il futuro a rischio perchè disoccupati o sottoccupati. Va eccezionalmente annullata per costoro la forbice tra costo del personale e stipendio in busta paga, privilegiando il reddito ad ogni copertura assistenziale e previdenziale.

Parimenti, sempre eccezionalmente, va introdotto un tetto massimo a stipendi e pensioni mentre ogni carica politica diverrà per lo stesso periodo a titolo gratuito.

Le citate misure eccezionali saranno a termine, senza possibilità di recupero e correlate al raggiungimento di parametri economici di crescita e stabilità finanziaria.

La terza priorità è rappresentata dalla ricerca e dall’istruzione, funzionali all’innovazione nella misura in cui saranno informate a criteri esclusivamente meritocratici.

Verrà abolito il valore legale dei titoli di studio, i contratti di lavoro saranno ben retribuiti, ma a termine e le risorse pubbliche premieranno i centri di ricerca e le università che sapranno attirare i migliori docenti e studenti e che produrranno le migliori pubblicazioni scientifiche o brevetti industriali, dimostrando inoltre di saper cooperare con il tessuto economico del territorio di appartenenza.

Il servizio pubblico televisivo avrà il compito di sostenere questo processo di sviluppo utilizzando il prime time per documentare le migliori pratiche, nazionali ed estere, le caratteristiche dei mercati e dei Paesi con cui ci troviamo a competere, diffondendo così cultura economica e tecnologica assieme a quella umanistica.

Diffonderà inoltre corsi di lingue (inglese, arabo, cinese,ecc.) di vari livelli per favorire l’industria turistica e gli scambi commerciali così come l’alfabetizzazione digitale per saper usare tutti un pc come il telefonino.

Quarta priorità sarà rappresentata dalla semplificazione amministrativa e dalla sburocratizzazione ispirata ad una norma generale di buon senso, pubblicamente appellabile, che prevalga sempre sull’applicazione ottusa della norma formale.

Quinta ed ultima priorità sarà rappresentata dall’annientamento della criminalità organizzata e dal rientro nei limiti fisiologici di malaffare dei Paesi caratterizzati da alto sviluppo economico e alto livello di legalità.

Tali obiettivi saranno raggiunti incentivando economicamente i colletti bianchi, essenziali per il riciclaggio, a lavorare per lo Stato e i contribuenti a trovare più conveniente il pagamento delle imposte che tendenzialmente, comunque, dovranno scendere.

Ad esclusione del settore della ricerca e dell’istruzione, il settore pubblico non offrirà maggiori aspettative di reddito e di garanzie di quello privato per incentivare così il travaso della forza lavoro pubblica in eccedenza in quella privata.

I servizi pubblici dovranno sempre più avvalersi delle tecnologie digitali per assicurare all’utenza trasparenza ed efficienza.

È questo il momento della responsabilità, della certezza che chi sbaglia paga, ma anche della responsabilità sociale che favorisca la cooperazione tra le generazioni, la sinergia tra l’esperienza dei più anziani e le energie dei più giovani per promuovere assieme imprese coerenti con una visione di sviluppo che valorizzi il meglio del Paese: cibo, territorio, cultura, innovazione tecnologica, ricerca applicata, energia, ecc.in

Dobbiamo divenire un Paese capace di unire la meritocrazia alla solidarietà, offrendo pari opportunità a tutti e premiando peró solo i migliori e i davvero bisognosi. Aperti all’accoglienza non solo di braccia, ma anche di cervelli.

Per uscire dal declino che abbiamo imboccato non mi appello al buon cuore, ma all’intelligenza strategica di chi, consapevole del proprio potenziale, con i sacrifici di oggi pregusta i vantaggi personali e collettivi che, con il contributo di tutti, come una forte nazione, raccoglieremo domani”.

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