Si apre ufficialmente la successione a Giorgio Napolitano. Il settennato dell’ex dirigente e deputato Pci-Pds-Pd si concluderà nella primavera 2013 e vista la sua indisponibilità ad un secondo mandato – “sarò privato cittadino”, ha dichiarato nel marzo scorso – già si pensa ad una assoluta novità per il Quirinale. E’ il nome di Anna Maria Cancellieri, l’attuale ministro degli Interni, ad uscire per primo.

L’idea di candidare alla presidenza della repubblica la donna che fino a un anno fa reggeva come commissario prefettizio il comune di Bologna, poi quello di Parma, arriva proprio dal deputato Pdl bolognese, Giuliano Cazzola. “Oggi sentivo che si inizia a parlare di donne per l’elezione de prossimo Capo dello Stato nel 2013 – spiega il parlamentare al Fatto Quotidiano – ma già che siamo in periodo di tecnici perché nessuno pensa a lei?”.

Tuttavia intorno alla candidatura della numero uno del Viminale potrebbe crearsi un partito tutto bolognese e trasversale pronto a promuovere e a pubbliccizzare la  candidatura. “Cancellieri ha fatto tanto per Bologna e come ministro – spiega Walter Vitali, senatore del Partito democratico ed ex sindaco di Bologna – Merita assolutamente di essere una delle personalità su cui ragionare per la prossima elezione del presidente della Repubblica”.

E di fronte alla obiezione che l’attuale ministro degli interni abbia un po’ poca esperienza politica rispetto ad altri presidenti, come per esempio Scalfaro, Pertini o Cossiga, Cazzola riporta un caso, a suo parere analogo. “Ci ricordiamo Carlo Azeglio Ciampi? Lui era un tecnico, un banchiere, eppure dopo pochi anni è salito sul colle più alto”.

Poche possibilità, secondo il deputato Pdl, avrebbe invece il ministro del lavoro, Elsa Fornero. “E’ troppo esposta ed è una figura che divide. La Cancellieri anche per il suo ruolo – prosegue Cazzola – è vista come una persona equilibrata”.

Una carriera politica fulminante quella del prefetto Cancellieri dopo una lunga gavetta come funzionario statale. Entrata nel 1972 nell’amministrazione del ministero dell’Interno, nel 1993 nominata viene prefetto.

Nel 1994 è commissario straordinario a Parma. Nel corso della sua carriera è stata poi prefetto di Vicenza, Bergamo, Brescia, Catania e Genova. Nella città etnea si segnala per la gestione del delicato periodo che seguì l’uccisione dell’ispettore di polizia Filippo Raciti nel 2007.

Nel 2010 il grande salto. Dal 17 febbraio 2010 al 24 maggio 2011 viene nominata dall’allora ministro degli interni, Roberto Mroni, commissario straordinario di Bologna. La città esce dallo scandalo Cinziagate che travolse il sindaco Flavio Delbono. Il commissario riesce a farsi amare e traghetta la città per un anno e mezzo fino alle nuove elezioni. Nel frattempo in molti nel capoluogo emiliano la propongono come candidata a sindaco.

Lei ci pensa un po’, poi, gentilmente rifiuta. E non sbaglia. Passano 6 mesi e con un consenso unanime arriva a capo del ministero per il quale per anni, da funzionario, aveva lavorato. Dal 16 Giugno 2011 fino alla sua nomina a ministro dell’interno è stata Vice Presidente del consiglio di amministrazione di AMT Genova. Dal 20 ottobre 2011 è nuovamente commissario prefettizio a Parma in seguito alle dimissioni del sindaco Pietro Vignali, ma rimane meno di un mese, fino alla nomina a Ministro.

Proprio nei giorni scorsi l’istituto di ricerca Swg ha chiesto agli italiani chi tra Emma Bonino, Anna Finocchiaro, Emma Marcegaglia, Susanna Camusso e Anna Maria Cancellieri vedrebbe meglio nel ruolo e la risposta è che, per la maggioranza degli intervistati, nessuna di loro risponde alle aspettative degli italiani. Come spesso è accaduto, la più  gettonata è la leader dei Radicali, Emma Bonino con il 23% delle preferenze. La Bonino si divide i voti del centrosinistra con Anna Finocchiaro che, a fronte di un dato medio pari all’11% conquista il 27% degli elettori di sinistra.

Piace all’11% degli italiani anche Emma Marcegaglia, ex presidente di Confindustria. Nel sondaggio il ministro Cancellieri ottiene il 15% delle preferenze, spinta soprattutto dall’elettorato del Terzo Polo.

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