L’ultima di Giovanardi sugli omosessuali:  ai microfoni de La Zanzara su Radio 24, afferma  che  se nell’esercito “ci sono degli omosessuali dichiarati devono essere messi in camerate separate. E’ una questione di buonsenso: se avessi due o tre persone che non solo sono gay ma vogliono praticare in maniera attiva la loro omosessualità, avrei qualche imbarazzo a essere in una camerata con loro”.

Nonostante il mondo sia vario mi risulta difficile credere che qualcuno possa trarre piacere nel far sesso in presenza di Giovanardi senza essere a sua volta in imbarazzo ma andiamo avanti:  “Nell’esercito è inopportuno dichiarare di essere omosessuale – conclude il senatore Pdl – Non bisogna ostentare le proprie preferenze sessuali, di qualsiasi tipo siano”.

Ma Giovanardi non è del partito dell’Amore, dove il padre/padrone ha a dir poco ostentato in modo triviale e boccaccesco la sua ipersessualità pur essendo Presidente del Consiglio?
Gennaro Migliore della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà afferma che Giovanardi sia un caso clinico. Parlando di clinica vorrei ribadire alcune cose.

Nel 1973 la American Psychiatric Association,  preso atto dell’assenza di prove scientifiche che giustificassero la catalogazione dell’omosessualità come patologia psichiatrica, l’ha cancellata dall’elenco delle malattie mentali, il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders.  L’ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna ha redatto un comunicato su questo tema prendendo una posizione chiara nei confronti delle cosiddette Terapie Riparative:  “Modelli terapeutici che, contro ogni evidenza scientifica, patologizzano l’omosessualità pretendono di“curarla”.  Anche la La PAHO (Pan American Health Organization), la più antica organizzazione della sanità pubblica nel mondo, ha redatto un report che condanna le terapie riparative.

La scienza  con il DSM-IV e l’ICD-10 (i principali manuali diagnostici cui noi psicologi, psicoterapeuti e psichiatri dobbiamo riferirci durante la diagnosi ), non classifica l’omosessualità come malattia ed evidenzia l’inefficacia di terapie volte a modificare l’orientamento sessuale dell’individuo, segnalando invece la necessità di aiutare e curare il malessere di coloro che soffrono per il proprio orientamento sessuale. 

Ma perché si parla di  sofferenza? Qualcuno si è attaccato pretestuosamente alla definizione di “omosessualità egodistonica” presente nell’IC10 ma  come afferma un comunicato di  Arcilesbica nazionale : “La non accettazione di se stesse da parte di lesbiche e gay è frutto di un’omofobia interiorizzata che nasce in contesti culturali e sociali avversi, omofobi, discriminanti. Anche la medicina ci dice dunque che società omofobe producono cittadine e cittadini infelici, ci dice che l’omofobia produce danni reali, concreti, misurabili nella vita delle persone”.

Come psicologa mi sento quindi in dovere di tranquillizzare il senatore Giovanardi: non mi pare che nel mondo gay egli sia un’icona appetibile e che qualcuno sia interessato a lui in questo senso, non credo che egli possa contribuire con le sue asserzioni senza nessuna base clinica alle prese di posizione nette del mondo scientifico.

Vorrei inoltre informare il senatore Giovanardi che nel suo report la Paho fa una serie di raccomandazioni ai governi e ai professionisti:
1) Chi offre “terapie riparative” o di “conversione” dovrebbe essere denunciato e condannato con sanzioni adeguate.
2) Le istituzioni pubbliche responsabili della formazione degli operatori sanitari dovrebbero comprendere corsi sulla sessualità umana e la salute sessuale nei loro programmi.
3) Le associazioni professionali dovrebbero divulgare i documenti e le risoluzioni da parte delle istituzioni nazionali e internazionali. 
4) Nei media, l’omofobia in una qualsiasi delle sue manifestazioni dovrebbe essere esposta come un problema di salute pubblica e una minaccia alla dignità umana e dei diritti umani.
Giovanardi  diffonde omofobia, dovrebbe attenersi  alla scienza e non alla superstizione bigotta, come chiedono buon senso e responsabilità.
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