”Tanta fuffa poca sostanza”. Il neosegretario federale della Lega Nord Roberto Maroni liquida così la spending review del governo. “Sono solo annunci – dice nella prima conferenza stampa da segretario federale in via Bellerio – oggi diversi da quelli di ieri”. Certo “se pensa di tagliare la sanità – ha avvertito – a comuni e regioni virtuosi si sbaglia di grosso”, e lo stesso vale per la vendita dei patrimoni degli enti locali. “Non si vendono i gioielli delle nostre comunità – ha concluso -. Sarebbe un attacco al sistema delle autonomie. Tagli da fare ci sono ma il governo non ha il coraggio di farli. Non si può pensare di aggredire comuni che funzionano bene. Portare via i soldi a chi risparmia è l’esatto contrario della buona politica”.

Sui tagli approvati in Consiglio dei ministri interviene anche Pierluigi Bersani, segretario del Pd: “Sulla sanità c’è il rischio che si sommino gli effetti delle manovre Monti e Tremonti, mentre dobbiamo ridurre le spese e fare attenzione a non dare mazzate al comparto. Vedo troppi monti da scalare per la sanità”. Dalla Basilicata, dove è impegnato in un doppio appuntamento a Potenza e a Matera, il leader dei Democratici osserva: “Le cose positive sono l’ordinamento degli enti locali, le città metropolitane e ci sono passi in avanti per i costi standard. Poi ci sono cose che ci preoccupano molto, come la sanità”. Per Bersani bisogna tagliare le spese per evitare l’aumento dell’Iva, “dopo di che bisogna decidere cosa fare della sanità nel prossimo biennio”. Il segretario del Pd sposa la linea dei presidenti di Regioni che hanno protestato per i tagli alla sanità: “E’ gente che ragiona – sottolinea – non sono né azzeccacarbugli e né agit-prop”. Il titolo del decreto parla di riduzione dei costi a parità di servizi offerti – conclude Bersani – noi concentreremo la verifica su questo”. 

 

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